Tu sei qui: Storia e StorieSalve mamma e bimba: intervento eccezionale al Ruggi d’Aragona
Inserito da (Redazione), sabato 27 agosto 2016 16:07:48
All'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno è stato eseguito un intervento unico al mondo che ha consentito di salvare la vita ad una madre ed alla bimba che portava in grembo.
La paziente 43enne, Rosaria Colapetella, di nazionalità italo-venezuelana ma residente a Salerno, fu ricoverata d'urgena alla 16° settimana di gestazione presso il reparto di "Gravidanza a rischio" per dei forti dolori all'addome, con blocco intestinale ed urinario.
La signora era portatrice di voluminosi miomi nella precedente gravidanza per la quale fu operata di taglio cesareo e successivamente sottoposta ad asportazione dei miomi.
Questo secondo intervento aveva provocato delle tenaci aderenze che nella seconda gravidanza, per l'aumento di volume dell'utero legato alla gravidanza stessa, avevano incarcerato l'utero, bloccando sia la funzione intestinale che quella urinaria con imminente pericolo di vita per la gestante.
Fu eseguita una laparoscopia operativa dall'èquipe composta dal dr Raffaele Petta, Mario Polichetti e Joseph Allegro, con sbrigliamento delle aderenze e riposizionamento dell'utero incarcerato. La gravidanza, a seguito dell'intervento, è proceduta in modo del tutto fisiologico.
Il 3 agosto alle ore 12,34 viene alla luce una bellissima bimba, Renata, del peso di 3010 grammi, lunga 48 cm.
Il taglio cesareo è stato eseguito dal dr. Raffaele Petta con il dr. Mario Polichetti, coadiuvati dall'anestesista drssa Claudia Cipollaro, dall'ostetrica Maria Mucci e dagli infermieri di sala operatoria, sig.ra Titti Pelosi e sig. Alfredo Rossi, coordinati dal sig. Luigi Giorgio.
"Dalla revisione della Letteratura Medica sull'argomento, effettuata con la collaborazione dei Colleghi della Facoltà di Medicina di Salerno, in casi come questi, nessun altro aveva mai operato lo sbrigliamento a gravidanza inoltrata, con la risoluzione dell'incarceramento uterino per via laparoscopica; spesso la gravidanza si interrompeva o veniva interrotta. Per questo motivo, pensando di essere, da quanto ci risulta, gli unici al mondo ad aver effettuato questo tipo di intervento, presenteremo questo caso al prossimo Convegno Mondiale di Ostetricia e Ginecologia" afferma il dr. Raffaele Petta, direttore del reparto di "Gravidanza a rischio" del Ruggi d'Aragona.
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