Tu sei qui: Storia e StorieOspedale di Cava de' Tirreni, parla Biondino: «Serve riorganizzazione, basta mancare di rispetto ai cavesi»
Inserito da (redazioneip), lunedì 7 giugno 2021 08:20:45
In una nota affidata alla stampa, il delegato della CISL FP Gaetano Biondino chiede «un'immediata riorganizzazione delle attività dell'ospedale di Cava de' Tirreni per mettere in sicurezza i pazienti». La sospensione di una seduta operatoria a causa di una urgenza nel reparto di medicina che ha costretto i medici a dover intubare una paziente dà il senso dell'attuale situazione ovvero che senza una adeguata ed imminente riorganizzazione e potenziamento della struttura cavese l'attuale condizione da critica diventerà tragica.
«E' mai possibile - afferma Biondino - che si possa assistere che da alcuni giorni la Terapia Intensiva COVID del Da Procida chiusa, senza pazienti, con personale che non ha nessuno a cui fornire cure non venga riorganizzata , nel mentre a Cava si ha la necessità di riaprire la Rianimazione e nessuno si decide a far rientrare nell'ordinaria gestione delle attività il plesso ospedaliero rideterminando il ripristino a pieno delle attività e il potenziamento della struttura attraverso un potenziamento dell'attuale dotazione organica? E' un ennesima mancata attenzione verso l'Ospedale e la cittadinanza di Cava e di tutta la provincia di Salerno."
La verità è che l'ente ha predisposto un piano di riorganizzazione che prevede attraverso trasferimenti interni la ricollocazione del personale e il potenziamento di tutte le strutture e i servizi dei vari stabilimenti che sono in sofferenza per carenza di organico, ma quello che chiede il delegato è una pronta attivazione della programmazione poiché a breve tutti i limiti e le difficoltà nella gestione ordinaria e di elezione delle attività verranno al pettine, a mano a mano che la nebbia dell'emergenza che le ha nascoste si diraderà e le mettere in luce.
Saremo costretti a dover gestire la emergenza dell'ordinarietà - conclude Biondino - e ci accorgeremo che l'attuale dotazione organica rideterminata con reclutamenti eccezionali è comunque sottostimata rispetto alle reali e concrete esigenze assistenziali».
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