Tu sei qui: Storia e StorieLa mano "a cuoppo" diventa un'emoji grazie ad Adriano Farano di Cava de’ Tirreni
Inserito da (redazioneip), domenica 2 febbraio 2020 10:10:54
La mano "a cuoppo" diventa un'emoji. Il gesto italiano, forse uno dei più famosi al mondo, traducibile in "Ma che vuò", è stato ideato da Adriano Farano, noto startupper che da Cava de'Tirreni, e reso disponibile finalmente nelle tastiere dei dispositivi Android e iOS entro il 2020.
Il Consorzio Unicode che governa lo standard emoji ha approvato il gesto italiano mercoledì sera. Potremo fare uso dell'italianissima emoji a partire dall'autunno del 2020, quando tutti i software recepiranno l'aggiornamento.
L'idea, come vi avevamo annunciato alcuni mesi fa (clicca qui per approfondire), è stata lanciata da Adriano Farano, noto startupper che da Cava de'Tirreni si è spostato in Silicon Valley. Il fondatore di Pactio, piattaforma di crowdfunding per progetti giornalistici, ha lanciato questa nuova emoji dopo aver studiato attentamente la gestualità napoletana.
«Mai avrei pensato di fare una emoji. - ha raccontato Farano su "La Repubblica" - Io sono originario di Cava de' Tirreni, vicino alla costa amalfitana, ma anche a Napoli si chiama mano "a cuoppo" - l'incartamento dove metti di solito il pesce fritto. La storia comunque è nata a tavola a San Francisco con la mia amica Jennifer Lee, che lavora per Emojination, una ong il cui scopo è democratizzare l'accesso alla comunicazione digitale e quindi agli emoji. Stavamo parlando di limoncello, perché da quando vivo all'estero me lo preparo da solo. E le stavo raccontando degli amici americani che lo preparano con la vodka. A me è scattato il gesto e lei mi ha chiesto spiegazione. Non sapeva che cosa volesse dire, ma quando ha capito mi ha proposto di sottoporre la richiesta di Emoji a Unicode».
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