Tu sei qui: Storia e StorieDostoevskij “censurato” all’Università di Milano
Inserito da (Admin), domenica 6 marzo 2022 17:31:11
«Non solo essere un russo vivente oggi è una colpa in Italia, ma anche essere un russo morto». Così lo scrittore parmigiano, Paolo Nori, trattenendo a stento le lacrime, aveva denunciato, pochissimi giorni fa, che l'Università "Bicocca" di Milano ha rinviato un corso che lo stesso Nori doveva tenere sui romanzi del celebre romanziere e filosofo russo Fedor Dostoevskij (1821-1881), per «evitare ogni forma di polemica in quanto momento di forte tensione» alla luce della guerra in Ucraina. «Dostoevskij - aggiunge Paolo Nori - fu condannato persino a morte perché aveva letto una cosa proibita».
A commentare l'episodio, anche il poeta, editore e formatore Giuseppe Aletti, titolare della omonima casa editrice ed animatore di una tra le più esclusive comunità letterarie italiane da quasi trent'anni. «Credo che nessuno nella nostra comunità o in qualsiasi altra comunità letteraria possa, anche lontanamente, giustificare l'invasione armata dell'Ucraina. E, sicuramente, nessuno ne dedurrà indulgenza o redenzione da alcuni seminari riguardanti autori russi. Ma censurare Dostoevskij non ci rende più civili, anzi. E quale sarebbe il prossimo passo? Evitare qualsiasi iniziativa pubblica sulla letteratura russa?».
Il maestro Giuseppe Aletti, ideatore due anni fa di un concorso internazionale dedicato proprio al noto autore russo, si dice sconcertato da questo episodio. Il premio è suddiviso in diverse sezioni: "Narrativa"; "Saggio o tesi di laurea"; "Teatro"; "Poesia"; "Sezione Aletti Editore"; "Musica"; Premio "Faretra".
«Quando ho indetto il concorso dedicato a questo autore immenso - afferma Aletti - sapevo di andare incontro a inutili polemiche strumentali. Vorrei farvi leggere alcuni commenti sotto i post pubblicitari dove facciamo conoscere di anno in anno questa prestigiosa manifestazione. I leoni da tastiera - racconta l'ideatore del primo ed unico paese della Poesia in Italia - sfogano le proprie frustrazioni contro tutti, per cui non c'è da preoccuparsi, fanno parte del folclore della rete. Tuttavia - aggiunge il poeta e critico letterario romano ma calabrese di origine -mai avrei voluto leggere una sorta di tentata censura preventiva.Sono tempi preoccupanti per il pensiero divergente, di cui siamo portatori da sempre. Ciò che dobbiamo condannareè la guerra non la cultura russa, che come ogni cultura ha molto da comunicare e da condividere». E Aletti si sofferma proprio sull'importanza della cultura, che, a volte, «può essere addirittura temuta per la forza dirompente che può scatenare».
Mai arrendersi, dunque. «Spero che il putiferio scatenato, eviti altri scivoloni del genere in futuro. Questo dimostra, però, quanto sia importante quello che facciamo. E alla Aletti lo sappiamo bene. Non si contano le volte che politici locali e amministrazioni miopi si siano opposte o hanno reso difficoltose le nostre iniziative. Ma - conclude Aletti - non dobbiamo demordere. È il naturale percorso dell'uomo di cultura che davvero riesce a trafiggere l'animo umano».
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Portico!
Scegli il tuo contributo con
rank: 108915105
Il gruppo Cava storie, che ha lo scopo di far conoscere a grandi e piccini le bellezze di Cava de' Tirreni e dintorni, specie quelle di cui poco si parla, ha riportato all'attenzione della cittadinanza la storia della Galleria Ferroviaria di "Santa Lucia", un'opera che cambiò il traffico su rotaia. "Era...
Nel corso di mirati servizi di monitoraggio del territorio a tutela del patrimonio culturale regionale, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli sono intervenuti su un'area di cantiere di Padula da dove erano affiorati manufatti archeologici. Nell'area in questione, ubicata...
Era il 23 Novembre 1980, alle ore 19,34, per ben 90 secondi la terrà tremò. Epicentro nella provincia di Avellino, 2735 persone persero la vita e 8848 furono i feriti. "È la più grande tragedia dei nostri tempi - afferma il Sindaco Vincenzo Servalli - che ha segnato intere generazioni. Ricordiamo con...
In occasione della Celebrazione del 4 novembre, Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, lo studioso di storia cavese, Massimo Buchicchio, ha riportato alla memoria la figura del cavese Luigi Seguino, nato il 16 gennaio 1890 e morto a Turriaco, in provincia di Gorizia, il 4 novembre 1915,...
Aperta nel 1969, Peppe Rosticceria era molto più di una semplice pizzeria di asporto a Cava de' Tirreni. Per generazioni di cavesi, rappresentava un luogo di ritrovo, un angolo di gusto accessibile a tutti. Giovani e anziani, genitori con i loro figli, fidanzati in cerca di un momento da condividere:...