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Storia e Storie

Cstp, Bus - Italia S.P.A. vince la gara: nuove assunzioni in vista

Inserito da Pasuqale Adinolfi (ilportico), sabato 28 maggio 2016 11:55:43

Ieri alle 10:00 era prevista l'apertura della busta contenete l'offerta economica per l'acquisto del ramo d'azienda della Cstp. Parto per tempo, ma i lavori a Vietri mi rallentano oltre il previsto. Arrivo alle 10:20 sperando nel classico quarto d'ora accademico ed invece è tutto già finito, ma sono ancora tutti lì alla direzione di fronte il Teatro Verdi. C'è una bella atmosfera: sono tutti abbastanza contenti e sicuramente sereni. Dopo l'apertura delle buste di lunedì a cui era conseguita l'esclusione di "Air" e "Cotrac" per incompletezza delle offerte (mancava un piano dettagliato dell'offerta stessa) restava in campo solo la Bus-Italia S.p.A.. La base per l'offerta era 5.802.000 € ed è stato offerto 5.900.000 €, 98 mila più del minimo. Alla cifra tonda si aggiungono altri 9 milioni e mezzo di euro di investimenti che verranno messi in campo nei prossimi due anni. Non solo: la società si impegna ad assumere altri 30 addetti a tempo pieno.

Mi guardo intorno e mi muovo tra le stanze per capire l'umore dei presenti. Nella stanza a fianco la sala riunioni ci sono 2 sindacalisti (in azienda sono attive 5 sigle sindacali). Mi fermo a parlare con uno di loro. Anche lui è contento di come sono andate le cose: i lavoratori già assunti saranno garantiti, ci saranno nuove assunzioni, la società è una società seria che vuole investire nel mezzogiorno.....meglio di così! Gli domando la sua opinione sul fatto che delle tre offerte, in fin dei conti, l'unica seria era questa: 2 offerte palesamenti inidonee all'acquisto del ramo d'azienda ed il termine spostato in avanti proprio per permettere a Bus-Italia S.p.A. di partecipare sembra una cosa studiata ad arte. E poi questi 30 nuovi addetti saranno sufficienti a coprire il fabbisogno di personale? Attualmente ci sono 23 operatori assunti part-time il cui contratto verrà trasformato in full-time. Quindi diciamo che già 10 dei 30 nuovi posti sono prenotati. Ne restano venti. Ad oggi il sindacalista mi dice ci sono 150 lavoratori stagionali che sono in graduatoria per l'assunzione. Neanche finiamo di dirlo che molti di loro si manifestano fisicamente nella stanza: sono venuti a chiedere informazioni e rassicurazioni sul loro futuro. Sono tutti uomini sulla trentina, pochi oltre i 40, che hanno lavorato già da anni come autisti e sanno bene cosa significhi. Cominciano le domande: "Che tipo di contratto avremo? Quanti verranno assunti?". Anche se i restanti 20 posti venissero splittati in 40 contratti part-time, avrebbero poche chance. Eppure la carenza di personale sembra reale: i chilometri persi negl'anni sono stati centinaia di migliaia, molte corse sono state tagliate e d'estate la situazione diventa drammatica. Eppure l'outlook che si respira è positivo: Salerno è l'ultima fermata dell'alta velocità e tutto il resto del meridione non verrà collegato per molto molto tempo. Si aprono scenari interessanti per le imprese che vogliono accaparrarsi il mercato del trasporto sostitutivo su gomma (basta pensare alla tratta Salerno-Potenza). E poi ci sono anche i parcheggi di Salerno. Insomma Bus-Italia sembra essere in pole-position per queste nuove gare. Se così fosse, l'acquisto della Cstp sarebbe stata davvero una mossa azzeccata e lungimirante, il classico cavallo di troia per penetrare in questo segmento praticamente senza concorrenti validi (anche se è arrivato anche Flixbus e Megabus sembra avere dei pruriti). "Sono venuti 4 consulenti che hanno fatto molti accessi alla data room" dicono in sala. Insomma, hanno studiato bene la questione. Forse anche da molto prima del bando.

"E come verremo assunti?". Dal 2015 c'è solo il contratto a tutele crescenti, quindi non ci sono dubbi. I dipendenti assunti prima manterranno i loro trattamenti, o almeno così dovrebbe essere. Di sicuro è che il contratto collettivo nazionale che Bus-Italia applica non è quello che applicava C.s.t.p. (nel comparto ci sono 3 contratti collettivi). E poi nel 2019 i servizi verranno di nuovo messi a gara. Ma un passo alla volta.

Adesso bisogna risolvere il nodo delle corse estive: c'è bisogno di personale, ma Cstp non può assumere né può ancora farlo Bus-Italia. Vedremo come fare.

Ormai siamo rimasti quasi solo noi. Si apre la porta del Commissario Pasquino ed entra il sindacalista con altre persone per parlare. Fuori resto io con i lavoratori precari. L'attesa sarà molto lunga. Faccio qualche domanda su cosa pensano debba cambiare e sono quasi tutti d'accordo: servono più controlli, sono in pochi a pagare il biglietto.

Dopo ore di attesa, il commissario mi riceve. È piuttosto sereno anche lui. "E perché non dovrei esserlo?" mi risponde. Parlando mi precisa che dei 9 milioni e mezzo, quasi tutti verranno utilizzati per acquistare nuovi autobus (circa cinquanta) mentre 250 mila verranno utilizzati per software e controllo. È probabile ci sarà anche una campagna di sensibilizzazione diretta agli utenti per il pagamento del biglietto.

Il tfr dei dipendenti è un debito che fa ancora capo alla Cstp, ma con il ricavato della vendita si dovrebbe riuscire a pagarlo. L'ipotesti fallimento e richiesta al fondo di garanzia dell'Inps viene esclusa. Gli immobili ancora di proprietà verranno messi in vendita a breve con un bando pubblico.

Gli chiedo se teme una privatizzazione futura della società: la Bus-Italia è già una società di diritto privato ma il socio unico è Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. che a sua volta ha come socio unico il Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'acquisto di oggi prevede la creazione di una nuova società per azioni (controllata al 100% da Bus-Italia S.p.A.) che ingloberà il ramo acquistato della Cstp. Volendo le azioni potrebbero essere vendute a privati, ma il commissario non vede questa possibilità all'orizzonte. "Si vende quando c'è interesse all'acquisto e i parametri sono validi".

Saluto e ringrazio per il suo tempo. Esco e prendo il 9 per Cava de' Tirreni. L'autista è pensieroso proprio per la vendita di oggi. Contagiato dalla sicurezza imperante, lo rassicuro. Per lui è una questione forse sentimentale: la Cstp poteva funzionare. Adesso si apre una nuova fase. Per strada dei colleghi gli gridano "È finita la pacchia". Non so cosa dire.

Il 7 giugno ci sarà un incontro a Roma tra il commissario ed il comitato di controllo a cui seguiranno gli incontri con i sindacati. Da oggi inizia la fase tecnica, che sarà molto delicata: entro tre mesi la cessione dovrà essere completata.

Insomma, sembra che l'aereo abbia evitato l'impatto col suolo che molti volevano. Le persone in sala lo dicevano chiaramente, ma guai a dire chi fossero i cospiratori: la domanda non ha trovato ancora risposta.

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