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Storia e Storie

Cava de’ Tirreni dal 1805 al 1932 meta di Papi, regnanti e non solo

Inserito da (ilvescovado), martedì 22 novembre 2016 20:40:48

di Livio Trapanese

Perché se ne faccia memoria ed echeggi d'ora innanzi, riportiamo una sequela d'importanti date, riferite ad eventi che riteniamo di valenza storica, segnate dalla presenza nella "nostra" amata Città di Cava de' Tirreni da personalità del tempo, quali:

  • Papa Gregorio VII, quando nel 1085, da Salerno, si recò all'Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava (il toponimo Cava de' Tirreni origina dal 23 ottobre 1862) in visita devozionale e di cortesia ai Santi Padri;
  • Papa Urbano II, quando il 4 settembre 1092 giunse nel citato Cenobio Benedettino cavense, per consacrare, il giorno 5 seguente, la chiesa Cattedrale annessa del Monastero della Santissima Trinità di Cava;
  • San Francesco di Paola, quando il 2 febbraio 1482, diretto in Francia, si fermò per benedire e porre la prima pietra per la costruenda la Chiesa, poi Basilica Minore Pontificia, della Madonna dell'Olmo;

  • L'Imperatore Carlo V, quando il 23 novembre 1535, al ritorno da Tunisi, ove si era recato nel 1527 per combattere i turchi di Ariadeno Barbarossa, che sconfisse, entrò nella Città di Cava dopo essere stato ospite di Ferrante Sanseverino, Principe di Salerno, che non disdegnò dal chiedergli di annettere al suo feudo la tanto famosa e ricca Città metelliana. Giunto a Cava Carlo V fu accolto nella piazza antistante il Borgo Scacciaventi (l'attuale piazza San Francesco, allora detta Piazza Mercato) dall'Università riunita, dalle Magistrature, da una compagnia di fanti, tutti in impeccabile uniforme, e da quattrocento archibuscieri i quali, per l'occasione, calzarono un basco rosso, sormontato da una piuma bianca;
  • Carlo II di Borbone, Re delle Due Sicilie, e la consorte Regina Amalia, il 5 gennaio 1753 al ritorno dalla Residenza di Persano;
  • Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie, che il 1° aprile 1857 qui giunse per inaugurare la stazione ferroviaria metelliana, essendo stata completata la tratta Nocera dei Pagani - Cava;

  • Il Generale Giuseppe Garibaldi, alle ore 11.00 di venerdì 7 settembre 1860, reduce dallo sbarco coi suoi mille sulle coste di Marsala e dalle sanguinose battaglie di Milazzo e Calatafimi, nel risalire lo stivale, proseguendo il suo trionfale cammino verso Napoli, sostò nella Città della Cava;
  • La Regina Margherita di Savoia, che il 2 giugno 1880 venne a Cava de' Tirreni; ospite della famiglia Atenolfi. La Sovrana volle visitare l'Abbazia Benedettina e nell'occasione partecipò al rito religioso, reso ancor più solenne dai canti gregoriani, intonati da oltre cento monaci;
  • Il Re Vittorio Emanuele III, quando domenica 9 giugno 1929, alle ore 10.00, si portò nella nostra città e la circostanza fu propizia all'allora Potestà, Commendatore Arturo Della Monica, per inaugurare la Casa del Balilla, realizzata nella Villa Comunale (attuale sede del Club Universitario Cavese) ed il Monumento ai Caduti nel primo conflitto mondiale, realizzato dal maestro Francesco Ierace, di Polistena (RC);

  • Il Principe Umberto I di Savoia, figlio del Re Vittorio Emanuele III, quando il 27 agosto 1923 giunse a Cava de'Tirreni e che nell'occasione visitò l'Abbazia Benedettina della Santissima Trinità.
    Giovedì 11 agosto 1932, alle ore 21.30, seppure da solo, fece ritorno a Cava de' Tirreni, per assistere al Festival della canzone napoletana, organizzato dal Barone Renato Ricciardi, Commissario prefettizio dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo cavese, realizzato in un ampio teatro all'aperto, all'uopo allestito, per 3.500 spettatori, nella secolare Piazza San Francesco, tutti comodamente seduti. I proventi dello spettacolo, lo ricordiamo, furono devoluti per opere di assistenza. Mercoledì 20 luglio 1932 ritornò a Cava de' Tirreni, accompagnato dalla bella consorte, la Principessa di Piemonte, Maria José di Savoia, ultima Regina d'Italia, scomparsa il 27 gennaio 2001, all'età di 94 anni; nella circostanza i monarchi visitarono l'Abbazia Benedettina Cavense, il cui abate, a quel tempo, era Don Ildefonso Rea. Dopo la visita al monastero, i Principi di Savoia si recarono presso la villa dei Marchesi Rende, ai Pianesi, restando loro ospiti assieme ad altri pochi commensali, tra i quali il Barone Formosa ed il Podestà di Cava de' Tirreni, il Cavaliere Ufficiale Notaio Arturo Della Monica.

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