Tu sei qui: PoliticaGrazia Biondi, simbolo lotta violenza sulle donne dovrà lasciare la propria casa
Inserito da (Redazione), mercoledì 17 aprile 2019 15:44:47
di Patrizia Reso
Non bastavano nove anni di botte e vessazioni, sanciti da una sentenza di primo grado che ha condannato l'ex marito a 10 mesi per maltrattamenti. Domani Grazia Biondi, la salernitana diventata simbolo della lotta alla violenza sulle donne, tanto da essere chiamata nel novembre del 2017 a un intervento dagli scranni di Montecitorio, in occasione della Giornata
Internazionale contro la violenza alle donne, sarà messa fuori dall'abitazione familiare, che aveva contribuito ad acquistare anche con i soldi suoi (soldi che non ha mai avuto indietro). E' uno sfratto che giunge al termine di una procedura contestata e contro il quale l'Assemblea Permanente delle Donne di Salerno e provincia si schiera con un presidio che si terrà domani mattina a Baronissi, comune dove si trova l'abitazione.
L'appuntamento con i giornalisti è per domani, giovedì 18 aprile, alle 12 davanti al liceo della frazione Saragnano, dove Grazia Biondi e le portavoci dell'Assemblea Permanente illustreranno i dettagli della vicenda.
«L'Assemblea Permanente delle Donne di Salerno e provincia si stringe in un affettuoso abbraccio intorno a Grazia Biondi - si legge in una nota dell'Assemblea Permanente delle Donne di Salerno e provincia - già lungamente provata da anni di violenze fisiche e psicologiche, oggi che Grazia ha finalmente trovato il coraggio di credere nuovamente in se stessa sta vivendo anche la violenza economica di questa cultura patriarcale che ci domina».
La casa coniugale dalla quale domani sarà messa fuori è stata alienata gratuitamente dall'ex marito al figlio Francesco (avuto da un precedente matrimonio), nonostante fosse pendente con un ricorso del sequestro giudiziario proprio per il timore che l'uomo dismettesse il bene di proprietà in danno dell'ex moglie. La cessione dell'immobile fu dichiarata inefficace dal Tribunale di Salerno nel 2012, ma poi sia il figlio che il padre, quale interventore hanno proposto giudizio per occupazione sine titulo in danno della donna. Domani alla sua porta busserà l'ufficiale giudiziario e lei, portatrice di una grave patologia fisica e in difficoltà economica, sarà costretta a lasciare l'unica abitazione di cui può disporre.
«Accade per l'accadimento giudiziario di chi, oltre averle usato violenza fisica e psicologica, non ha esitato a perseverare con una violenza economica subdola ai limiti del sadismo - accusano dall'Assemblea - ma Grazia non è sola! Noi tutte, insieme a lei, sosterremo quanto ancora dovrà affrontare, fiduciose nell'opera della Magistratura».
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