Tu sei qui: CulturaA Pompei emerge il panificio-prigione: qui schiavi e asini venivano sfruttati per macinare il grano
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 9 dicembre 2023 08:48:15
Un panificio-prigione, dove persone ridotte in schiavitù e asini erano rinchiusi e sfruttati per macinare il grano necessario a produrre il pane. Un ambiente angusto e senza affaccio esterno, con piccole finestre con grate in ferro per il passaggio della luce. E nel pavimento intagli per coordinare il movimento degli animali, costretti a girare per ore con occhi bendati.
L’impianto è emerso nella Regio IX, insula 10, dove sono in corso scavi nell’ambito di un più ampio progetto di messa in sicurezza e manutenzione dei fronti che perimetrano l’area ancora non indagata della città antica di Pompei.
Le indagini hanno restituito una casa in corso di ristrutturazione. Un’abitazione suddivisa - come spesso avviene - in un settore residenziale decorato con raffinati affreschi di IV stile, e un quartiere produttivo destinato in questo caso alla panificazione. In uno degli ambienti del panificio, erano già emerse nei mesi scorsi tre vittime, a conferma che nonostante la ristrutturazione in corso, la dimora fosse tutt’altro che disabitata.
Una fotografia/testimonianza del lavoro massacrante a cui erano sottoposti uomini, donne e animali negli antichi mulini-panifici, del cui racconto abbiamo la fortuna di poter disporre di una fonte d’eccezione, lo scrittore Apuleio, vissuto nel II secolo d.C., che nelle Metamorfosi IX 11-13, racconta l’esperienza del protagonista, Lucio, trasformato in asino e venduto a un mugnaio, evidentemente sulla base di una conoscenza diretta di contesti simili.
Le nuove scoperte rendono possibile descrivere meglio anche il funzionamento pratico dell’impianto produttivo che, seppure in disuso al momento dell’eruzione, ci restituisce una conferma puntuale del quadro sconcertante dipinto da Apuleio.
Il settore produttivo messo in luce è privo di porte e comunicazioni con l’esterno; l’unica uscita dà sull’atrio; nemmeno la stalla possiede un accesso stradale come frequente in altri casi. "Si tratta, in altre parole, di uno spazio in cui dobbiamo immaginare la presenza di persone di status servile di cui il proprietario sentiva il bisogno di limitare la libertà di movimento -fa notare il Direttore Gabriel Zuchtriegel, in un articolo scientifico a più mani pubblicato oggi sull’E-Journal degli scavi di Pompei http://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/ - È il lato più sconvolgente della schiavitù antica, quello privo di rapporti di fiducia e promesse di manomissione, dove ci si riduceva alla bruta violenza, impressione che è pienamente confermata dalla chiusura delle poche finestre con grate di ferro. "
La zona delle macine, ubicate nella parte meridionale dell’ambiente centrale, è adiacente alla stalla, caratterizzata dalla presenza di una lunga mangiatoia.
Attorno alle macine si individua una serie di incavi semicircolari nelle lastre di basalto vulcanico. Data la forte resistenza del materiale, è verosimile che quelle che a prima vista potrebbero sembrare delle "impronte" siano in realtà intagli realizzati appositamente per evitare che gli animali da tiro scivolassero sulla pavimentazione e contemporaneamente tracciare un percorso, formando in tal modo un "solco circolare" (curva canalis) come lo descrive anche Apuleio.
"Le fonti iconografiche e letterarie, in particolare i rilievi della tomba di Eurysaces a Roma, suggeriscono che di norma una macina fosse movimentata da una coppia composta da un asino e uno schiavo. Quest’ultimo, oltre a spingere la mola, aveva il compito di incitare l’animale e monitorare il processo di macinatura, aggiungere del grano e prelevare la farina."
L’usura dei vari intagli può essere ascritta agli infinti giri, sempre uguali, svolti secondo lo schema predisposto nella pavimentazione. Più che a un solco viene pertanto da pensare all’ingranaggio di un meccanismo di orologeria, concepito per sincronizzare il movimento intorno alle quattro macine concentrate in questa zona.
L’ambiente riaffiorato, con la sua testimonianza di dura vita quotidiana, integra il quadro raccontato nella mostra "L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio" – che inaugurerà il 15 dicembre alla Palestra grande di Pompei- dedicata a quella miriade di individui spesso dimenticati dalle cronache storiche, come appunto gli schiavi, che costituivano la maggioranza della popolazione e il cui lavoro contribuiva in maniera importante all’economia, ma anche alla cultura e al tessuto sociale della civiltà romana.
"In ultima analisi -aggiunge il direttore- sono spazi come questo che ci aiutano anche a capire perché c’era chi riteneva necessario cambiare quel mondo e perché negli stessi anni un membro di un piccolo gruppo religioso di nome Paolo, poi santificato, scrive che è meglio essere tutti servi, douloi che vuol dire schiavi, ma non di un padrone terrestre, bensì di uno celeste."
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Portico!
Scegli il tuo contributo con
rank: 107934108
Si è tenuta, domenica 22 dicembre, a Vietri sul Mare la seconda giornata di confronto tra le Città di Antica Tradizione Ceramica della Campania, Ariano Irpino, Calitri, Cava de' Tirreni, Cerreto Sannita, San Lorenzello e Vietri sul Mare. Un appuntamento importante verso la costituzione della ACCC - Associazione...
Continuano le attività di scavo nei cantieri di Pompei anche durante le festività natalizie. Dalla Regio IX, 10 gli ultimi rinvenimenti di nature morte in uno degli ambienti in corso di scavo.In uno degli ambienti di ricevimento della grande casa con affreschi in secondo stile, sta emergendo unoecus...
All'interno del ciclo di "Incontri di Cultura", XI edizione, l'associazione culturale "La Congrega Letteraria" invita a: "LA TIRANNIA DEL MERITO, una società divisa fra eletti e reietti?", lectio magistralis del prof. Roberto Miraglia docente di Filosofia e teoria dei linguaggi all'Università degli studi...
Un viaggio tra arti figurative, letteratura e musica al Complesso Monumentale di San Giovanni Battista di Cava de' Tirreni fino al 15 dicembre 2024, organizzato dall'Associazione L'Iride con il patrocinio dell'Amministrazione Servalli. L'iniziativa, nata dalla collaborazione con Le Stanze dell'Arte di...
La Provincia di Salerno ha presentato a palazzo Sant'Agostino il programma di "Natale nei Musei", la rassegna culturale organizzata dall'8 dicembre al 12 gennaio presso i propri spazi museali. Erano presenti alla conferenza stampa il consigliere provinciale delegato alla Cultura e Beni culturali Francesco...