Tu sei qui: CronacaVivibilità violata, dossier-denuncia
Inserito da (admin), venerdì 21 ottobre 2005 00:00:00
"Vivibilità violata" è il dossier che l'ing. Emidio Maturo ha inviato al commissario prefettizio. Un vero e proprio "cahier de doleance" sui guasti e sui mali della città. «Tutti i miei appelli sono rimasti inascoltati. Spero che il dott. Napolitano possa fare ciò che Messina in 4 anni non ha voluto fare. Sono interventi semplici ed attuabili. Il cittadino ha diritto a servizi efficienti e di qualità per ottenere una maggiore sicurezza, cosa che deve essere al primo posto per decretare la vivibilità di una città», scrive. Il libro bianco dell'ing. Maturo si articola attraverso varie voci: circolazione pedonale ed autoveicolare, incolumità dei pedoni, raccolta rifiuti, impianti acustici di allarme, autorizzazioni per gazebo, tavolini e bagni pubblici. «Occorre mettere mano subito alla circolazione pedonale ed autoveicolare, che rappresenta una delle maggiori carenze e fonte di rischio per molti cittadini», sostiene. Ed elenca le strade - via Filangieri, via Gramsci, via Di Marino, via Ferrara, via San Giovanni Bosco, via Arti e Mestieri - diventate vere e proprie piste di alta velocità. «Molti irresponsabili transitano e gareggiano con moto ed auto rumorose anche di notte, provocando disturbi paragonabili ad aerei in fase di decollo e di atterraggio». Si potrebbe combattere questa violenza gratuita che offende il cittadino, secondo Maturo, apponendo lungo le strade dei nastri gommati ad alto rilievo, come vengono utilizzati in varie zone di Napoli (Aeroporto, Vomero), ma soprattutto con un'azione continua e coordinata di tutte le Forze dell'Ordine. «Perché non mettere in funzione le telecamere fatte installare in alcuni punti del centro e rilevare che si è vittime dei motorini che, indisturbati, transitano per zone a traffico limitato?», chiede. Un pericolo reale, quello costituito dai motorini e dalle auto in sosta sui marciapiedi. «Eppure, basterebbe poco per restituire al cittadino certezza del diritto e fiducia nell'istituzione», osserva. «Se poi a tutto questo si aggiunge la mancanza di marciapiedi, ci si rende conto della gravità della distrazione dell'amministratore». Ma l'attenzione dell'ingegnere è rivolta anche alla cattiva abitudine di occupare con gazebo e tavolini i marciapiedi e parte delle piazze: «Basterebbe verificare le autorizzazioni ed i grafici con le misure dell'ingombro autorizzato». Infine, punta ancora una volta il dito sulla mancanza di bagni pubblici. Al centro solo quello della villa comunale, mentre quelli di Piazza S. Francesco e dei giardini della stazione sono impraticabili.
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