Tu sei qui: CronacaVicina la sentenza per il ‘clan Zullo'
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 23 ottobre 2002 00:00:00
Traffico internazionale di stupefacenti: si è giunti alle battute finali. La sentenza per la maggior parte dei 26 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato sarà pronunciata il 29 ottobre. Ieri, dinanzi al Giudice dell'udienza preliminare, Maria Teresa Belmonte, le ultime arringhe dei difensori della cavese Lucia Zullo (nella foto), detta «la zarina», accusata di essere a capo dell'organizzazione, e di Ben Mahmoud Abdelaziz, difesi rispettivamente dagli avvocati Teresa Guerra e Sabato Romano. Per smontare l'impianto accusatorio, delineato dal pm Antonio Centore, i legali hanno puntato anzitutto a dimostrare l'inesistenza dei presupposti dell'associazione per delinquere, finalizzata al traffico ed allo spaccio della cocaina, proveniente in maggioranza da Caracas. Il reato associativo è stato contestato solo a Lucia Zullo, Ben Mahmoud Abdelaziz, Eugenio Avagliano, marito della Zullo, Biagio Daniele ed a Marazzita (quest'ultimo, però, è tra i pochi che hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario). L'altro cavallo di battaglia della difesa è costituito dalla pretesa inutilizzabilità delle intercettazioni, perché sarebbero state effettuate in altro processo. L'avvocato Romano, in particolare, nella sua arringa ha messo in discussione il ruolo contestato al suo assistito, Ben Mahmoud Abdelaziz (nella foto). In base alla ricostruzione degli inquirenti, il tunisino, più volte arrestato e con diversi precedenti penali, avrebbe preso il posto del marito della zarina, Eugenio Avagliano, sia nell'ambito dell'organizzazione che nel cuore della donna. Un rapporto di affari e d'amore, per cui Abdelaziz, secondo l'accusa, avrebbe svolto un ruolo di primo piano, mantenendo i contatti telefonici con i fornitori ed occupandosi, anche con la forza, del recupero dei crediti nei confronti degli acquirenti. Opposta la lettura fatta dalla difesa dei risultati delle intercettazioni, da cui risulterebbero solo il legame sentimentale e rapporti isolati dell'uomo con qualche fornitore, ma non il vincolo associativo. Il pubblico ministero Antonio Centore ha chiesto 14 anni per Lucia Zullo ed 8 anni per Ben Mahmoud Abdelaziz e per il marito della zarina, Eugenio Avagliano. Chiesti, invece, 6 anni per Salvatore Del Giorno, Giovanna Ceruso, Biagio Daniele, Veneranda Mellone, Giuseppe Romano, Aniello Ruggiero, Virginia Serpe, Gianni Squillace, Tobia Novi ed Edgardo Geremia. E poi, 4 anni per Lounes Fortas, 1 anno e 4 mesi per Luigi Parrocchia, Francesco Spisso, Vito Cavallo, Gaetano Fasano ed Alfonso Napolitano, 1 anno per Giuseppina Croce. In pratica, pene variabili in base al ruolo svolto dai diversi imputati. Ora si attende la sentenza.
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