Tu sei qui: CronacaVia Veneto, l'odissea continua
Inserito da (admin), giovedì 1 dicembre 2005 00:00:00
Le strade cittadine sono diventate una vera e propria emergenza. Difficile trovarne una in buone condizioni. Sotto accusa il Comune e le ditte che, dopo aver eseguito lavori di scavo, fanno rappezzi d'asfalto, evidentemente in economia, con il risultato che dopo poco tempo si trasformano in crateri a cielo aperto e, con la pioggia, delle vere e proprie trappole per le auto e per i pedoni, che rischiano di rimetterci le gambe. Nell'occhio del ciclone soprattutto la centralissima via Vittorio Veneto, diventata un crocevia di problemi e polemiche per i lavori di realizzazione della nuova condotta fognaria e per la pioggia che da giorni si abbatte sulla città. «In questi giorni c'è bisogno delle passerelle per tornare a casa - afferma Antonio Baldi - qualche negoziante le ha dovute mettere per facilitare l'accesso ai clienti». Dall'apertura del cantiere, nel mese di maggio, è stato un susseguirsi di proteste, per la lungaggine dei lavori, che sarebbero dovuti finire a settembre, per la mancanza del collegamento dei tombini e delle caditoie al nuovo collettore e, infine, per i rappezzi di asfalto sgretolatisi in pietrisco. Quando piove, la strada si trasforma in un fiume in piena, con il rischio che l'acqua, non potendo defluire nelle fogne, superi l'altezza dei marciapiedi e causi l'allagamento di negozi e garage. Il ripristino della sede stradale, con la copertura di asfalto dello scavo, dopo pochi giorni è completamente saltato, trasformando via Veneto in una gruviera da percorrere in slalom. «Questa strada è diventata il simbolo dello scempio - afferma Aldo Trezza, presidente della Confesercenti, con l'attività commerciale proprio nella strada incriminata - abbiamo vissuto un'estate da incubo, per la lentezza ed i disagi dei lavori che si sono conclusi solo pochi giorni fa, poi abbiamo avuto la sorpresa dei tombini non allacciati alle fogne, con il risultato che rischiamo di allagarci in ogni momento. Ed ora, quando tempo dovremmo aspettare prima che vengano ripristinati alla loro funzione?». A far arrabbiare oltremodo residenti e commercianti, la sensazione di lottare contro i mulini a vento, non avendo più punti di riferimento istituzionali. «Chiediamo al commissario straordinario Reppucci - invocano gli esercenti della zona - di intervenire. Lo invitiamo a farsi una passeggiata per via Veneto, per constatare di persona come sono stati eseguiti questi lavori e per prendere gli opportuni provvedimenti. Non è possibile che queste cose debbano sempre passare nell'assoluto silenzio e completo disinteresse, senza che nessuno paghi per questo sconquasso. Anzi, a pagare saranno come al solito i cittadini, in termini di disagi e per le maggiori spese che il Comune dovrà sostenere per rimediare a questa situazione». Ed infatti, il dirigente dei lavori pubblici del Comune, Luca Caselli, ha assicurato che, appena il tempo lo permetterà, provvederà ad eseguire i rappezzi d'asfalto per coprire le buche. Sotto accusa anche la metodologia nei lavori adottata dall'impresa esecutrice e dal direttore dei lavori. I residenti hanno minacciato di denunciare il Comune per i danni che dovessero subire da eventuali allagamenti. «Vorrà dire che se sarà necessario - avverte Caselli - dovremo costituirci anche noi come parte lesa».
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