Tu sei qui: CronacaVaccino ‘killer', 30 giorni per la verità
Inserito da (admin), lunedì 29 marzo 2004 00:00:00
È durata circa due ore l'autopsia sulla salma di Antonio A., il bimbo cavese di 11 mesi deceduto nella notte di giovedì scorso, dopo il terzo richiamo di vaccino "esavalente". Il pm Guglielmotti, cui è stata affidata l'inchiesta, ha nominato per l'esame autoptico il medico legale Luigi D'Angora, ricercatore alla II Università di Napoli, giunto a Salerno con un suo tecnico. Nessun membro dell'equipe anatomopatologa del "Ruggi D'Aragona" è stato presente all'autopsia, iniziata alle 15.30 e conclusasi dopo le 17. Impossibile al momento, secondo gli esperti, accertare le cause del decesso. Saranno i risultati delle indagini - tra 30 giorni circa - a definire il quadro clinico esatto e ad accertare eventuali responsabilità. Dell'inchiesta aperta dalla magistratura nessun segnale è pervenuto nella sede dell'Asl Sa1. Gli avvisi di garanzia, una prassi abituale dopo l'apertura di una procedura giudiziaria, non sono ancora giunti nell'Azienda Sanitaria con a capo Raffaele Ferraioli. «L'assenza di comunicazioni sul piano giuridico - spiega il direttore sanitario, Domenico Della Porta - non ci ha consentito di nominare un nostro rappresentante per assistere all'esame autoptico, che notoriamente è irripetibile». Massimo riserbo anche da parte del medico legale Ferdinando Mainenti, che ha eseguito l'esame esterno a poche ore dal decesso del bambino. La morte del piccolo Antonio resta, quindi, ancora un mistero. Da chiarire, per rispondere al comprensibile dolore dei genitori, che, dopo una notte di sofferenze e dubbi, hanno perso un bimbo vispo ed allegro, che non aveva mai accusato problemi di salute. Tutto inizia nella tarda serata di mercoledì scorso, quando il bimbo, che al mattino era stato sottoposto a vaccinazione, inizia ad accusare febbre alta e respiro affannoso. Il padre Mario, impiegato, e la mamma Lucia, casalinga, non si distraggono un solo momento da lui. Fanno in modo che la febbre cali, con i sistemi che abitualmente vengono utilizzati, ma il termometro sale, fino alla massima temperatura. Alle 4 Antonio è semicollassato. I genitori decidono allora di portarlo in ospedale. Una corsa disperata verso la salvezza, con il piccolo tra le braccia che non dà segni di vita. Al Pronto Soccorso del "Santa Maria dell'Olmo" l'equipe medica si prodiga al massimo per rianimarlo. Dopo 45 minuti di inutili tentativi, il bambino spira. La denuncia dei genitori parte subito. Lo strano gonfiore, notato sulla gamba di Antonio nel punto in cui era stato iniettato il siero, ha fatto scattare il dubbio. «Prima della vaccinazione - riferiscono - nostro figlio stava bene. Siamo sicuri che qualcosa non ha funzionato e vogliamo sapere la verità». La giovane coppia non sa darsi pace per le circostanze assurde in cui si è consumata la tragedia. «La prima conseguenza drammatica dopo la somministrazione di un vaccino», riferiscono all'Asl 1. La dolorosa vicenda, che ha sconvolto Cava de'Tirreni, ha ancora molti lati oscuri da chiarire.
Interrogazione di Manzione
Un'interrogazione urgente al Ministero della Salute ed al Ministro della Giustizia: l'ha inviata il senatore della Margherita, Roberto Manzione, da sempre attento alle problematiche inerenti la salute ed i diritti del cittadino. Manzione chiede dettagliate spiegazioni in merito al decesso del piccolo Antonio. Sulla «terribile ed inspiegabile tragedia consumata a Cava de'Tirreni», il senatore intende conoscere «se risultino altri episodi così drammatici, o comunque ricollegabili alle vaccinazioni obbligatorie; quali tipi di controlli e monitoraggi vengono periodicamente eseguiti su vaccini esavalenti obbligatori; quale tipo di iniziativa si intenda adottare per fare chiarezza sul tragico evento».
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