Tu sei qui: CronacaVaccino fatale, muore un bimbo di 11 mesi
Inserito da (admin), venerdì 26 marzo 2004 00:00:00
Al Pronto Soccorso dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" il piccolo Antonio A., un bimbo di 11 mesi, nato e residente a Cava de'Tirreni, giunge di notte in gravissime condizioni. Inutilmente l'equipe della prima emergenza, diretta dal primario Carlo Sica, si prodiga per rianimarlo. Il suo cuoricino si ferma per cause ancora da accertare. I genitori, il padre Mario, impiegato, e la madre Lucia, casalinga, sporgono denuncia nei confronti dell'Asl Sa1. Presso l'Ufficio d'Igiene e Profilassi di Cava de'Tirreni, ieri mattina il bambino era stato sottoposto al terzo richiamo di vaccino "esavalente". Una profilassi obbligatoria per la prevenzione di difterite, tetano, pertosse, poliomenite, epatite B ed emofilia. Nelle prime due somministrazioni, Antonio non aveva manifestato reazioni allergiche né complicanze. In questa circostanza, purtroppo, le cose vanno diversamente. A casa, il piccolo si lamenta, è nervoso, smania. La giornata trascorre tra le cure e la pazienza di mamma Lucia, che cerca di distrarlo, facendolo giocare e sorridere. «È la vaccinazione. Una reazione normale, passerà», riferisce al marito. Ma ieri sera, prima di andare a letto, Antonio rifiuta il latte. Ha le gote rosse, il respiro affanoso e qualche linea di febbre. «Strano, le altre volte non ha mai reagito così», riflette la mamma. Abiti leggeri, una pezzuola umida sulla fronte e tante coccole. Il bambino pian piano si addormenta, ma la febbre non accenna a diminuire ed il respiro si fa sempre più affannoso. Per Mario e Lucia è una notte insonne. A ritmi di mezz'ora controllano la temperatura. Il termometro sale: 37, 38, fino a 40. Ad allarmarli è anche l'evidente gonfiore sulla gambetta, dove al mattino è stata fatta la puntura per la vaccinazione. La parte è quasi tumefatta. Sono le 4 quando la coppia, disperata per il progressivo peggioramento del bimbo, decide di portarlo in ospedale. Mario guida e trema. Un occhio alla strada buia e l'altro al grembo della moglie, dove il piccolo Antonio ha smesso di ansimare e non dà segni di vita. Lucia piange, nel suo cuore di madre c'è già un tragico presentimento. Che diventa drammatica realtà quando i medici del Pronto Soccorso del "Santa Maria dell'Olmo" lottano senza tregua per 45 minuti per salvare Antonio. Non è ancora l'alba quando il piccolo spira. Per Mario e Lucia è l'interruzione di una primavera che non tornerà mai più. Scatta la denuncia all'Asl competente e la successiva inchiesta, affidata al pm Guglielmotti. La salma della creatura viene sequestrata, con il referto medico dell'Ufficio d'Igiene. «Nostro figlio, prima della vaccinazione, stava bene. Vogliamo sapere cosa è successo e se ci sono responsabilità»: i genitori implorano giustizia tra le lacrime, mentre l'Azienda Sanitaria, diretta da Domenico Della Porta, si mobilita. Il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Rosario Capone, dispone che il lotto di vaccino sommistrato sia bloccato. «Tanti altri bambini, nella stessa mattinata, hanno ricevuto uguale somministrazione - riferisce - ma per precauzione è meglio adottare questo sistema». Dopo un primo esame esterno, eseguito dal medico legale Mainenti, viene disposta l'autopsia. Sarà eseguita stamattina da un'equipe anatomopatologa all'obitorio dell'ospedale di San Leonardo.
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