Tu sei qui: CronacaUsurai, nel mirino il patrimonio della gang
Inserito da (admin), giovedì 2 luglio 2009 00:00:00
Dopo la retata dei "cravattari", che ha portato al fermo di 4 insospettabili imprenditori con l’infamente accusa di usura, continua l’inchiesta delle Fiamme Gialle della Tenenza di Cava de’Tirreni.
Le indagini, condotte sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica di Salerno, Vincenzo Senatore, si concentrano ora sui movimenti bancari dei 4 usurai, che operavano stabilmente tra Cava de'Tirreni e l’Agro nocerino-sarnese, vivendo non solo della propria attività (erano ufficialmente impegnati nel settore edile), ma anche e soprattutto di strozzinaggio. Gente che prestava soldi a chi era in difficoltà e poi ne pretendeva, anche tramite intimidazioni e minacce di morte, la restituzione con interessi pazzeschi, fino al 50% annuo.
Le ispezioni, volte alla ricerca di ulteriori elementi comprovanti il giro di usura sgominato, al momento hanno portato alla scoperta di un ingente patrimonio. Assegni ed altri titoli bancari per un ammontare di svariate centinaia di milioni di euro. In particolare, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finiti i libri contabili della ditta edile gestita dal presunto capo della gang, un 70enne di Roccapiemonte.
Insomma, un vero e proprio circolo vizioso, che aveva stretto la corda attorno al collo di molti titolari di varie attività. Fortunatamente il muro di omertà sembra cominciare a sgretolarsi. Dopo la testimonianza dell’imprenditore cavese, costretto a lasciare la città per le minacce subite dai 4 strozzini, altri hanno deciso di rivolgersi alle Forze dell’Ordine ed offrire la propria collaborazione alle indagini.
L’operazione rappresenta una risposta forte delle istituzioni al grave fenomeno dell’usura, che in tempi di crisi riesce ad insinuarsi nella società con maggiore facilità e spregiudicatezza.
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