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Cronaca

Un vademecum anti-truffe agli anziani

Inserito da (admin), martedì 30 aprile 2013 00:00:00

Quando giungiamo alla terza o quarta età, desideriamo vivere il quotidiano serenamente, ma c’è sempre qualcuno pronto a disturbarci, se non a truffarci. «Signora, sono l’amico di suo figlio Francesco, deve ritirare la polizza dell’auto, ma non ha tutti i soldi ed ha incaricato me di venire da voi perché gli mandiate 700 euro». «Scusi, mio figlio deve ritirare la polizza per l’auto ed uscendo da casa non mi ha detto nulla». «Signora, se non mi crede, ora lo chiamo e lei parlerà con lui direttamente».

Il birbaccione telefona non al figlio della signora, che non conosce, ma al “compare” di turno e, dopo aver scambiato poche parole, chiamandolo per nome (Francesco), passa il cellulare all’ignara “preda”. «Francesco, sono mamma». «Sì mamma, scusami, quando sono uscito da casa non mi sono ricordato di dirti che andavo a ritirare la polizza dell’auto. Per cortesia, dai i soldi al mio amico, stai tranquilla che è tutto a posto».

La sventurata, facendo poca attenzione al tono di voce del presunto figlio, consegna l’intera somma al birbaccione, il quale saluta cordialmente e si allontana. Quando giunge il figlio da lavoro, che guarda caso si chiama Francesco, la mamma gli chiede notizie in merito alla polizza, ma il figlio chiarisce che la sua polizza scade a fine anno e che non doveva ritirare alcuna polizza. Da qui i due comprendono che l’anziana signora è stata truffata. La scena di panico è più che comprensibile, visto che l’anziana era rimasta sola in casa col birbaccione e che questi le avrebbe potuto fare ben altro male. Sporta la denunzia alle Forze dell’Ordine, il risultato è stato che un ignobile individuo ha sottratto una cifra sostanziosa, soprattutto di questi tempi, ad una modesta famiglia. Sì, perché le truffe vengono perpetrate per lo più ai danni di “povera gente”.

Cosa fare in questi frangenti? Non fidarsi del birbaccione e telefonare personalmente al familiare (in questo caso il figlio), alla cavese Tenenza dell’Arma dei Carabinieri (089.44.10.10) od al Commissariato di Pubblica Sicurezza (089.34.05.11) e chiederne l’intervento.

Affinché se ne possa sapere di più, leggiamo il seguente vademecum contro le truffe in danno di anziani, e non solo:

In casa:
1. Non aprire la porta di casa a sconosciuti, informando subito le Forze dell’Ordine della presenza alla porta di estranei che insistono per entrare.
2. Qualora si presentino alla porta persone in uniforme e si nutrano dubbi sulla loro reale identità, chiedere loro di esibire la tessera personale di riconoscimento e, comunque, telefonare al 113 o al 112 per ottenere chiarimenti.
3. Ricordare che gli impiegati della banca, dell’ufficio postale o di altri Enti pubblici non vanno mai e per nessun motivo a casa dei clienti, specie per controllare se le banconote in possesso siano vere o false e tantomeno per sostituirle.
4. Non tenere in casa grosse somme di danaro e gioielli di valore.
5. Non fidarsi di persone che, entrate in casa e simulando malori, chiedano dell’acqua od altro e, comunque, non perderli mai di vista. È un espediente per distrarre e derubare.
6. Non fidarsi di chi propone abbonamenti a riviste delle Forze dell’Ordine, sia presentandosi di persona sia, soprattutto, al telefono.
7. Qualora si sia impossibilitati a muoversi da casa per fare una denuncia, chiamare il 113 o il 112, che provvederanno ad inviare personale a domicilio.
8. Ricordarsi che l’ITALGAS, l’E.N.E.L., la TELECOM, prima di fare delle verifiche in casa, emettono degli avvisi.
9. Ricordarsi che l’I.N.P.S. non manda suoi dipendenti a casa per controllare il libretto della pensione. Qualora l’Istituto avesse necessità di effettuare una verifica, si riceverà un apposito avviso per posta.

Per strada:
1. Non credere a chi dà notizia di un’eredità inaspettata o di vincite improvvise!
2. Non fidarsi di persone che dicono di conoscere noi o nostri parenti, cercando di venire in casa.
3. Ricordarsi che nessuno, specie se sconosciuto, regala niente per niente e non fidarsi di chi per strada propone un affare. Si tratta sempre di malviventi e truffatori.

In Posta o in Banca:
1. In occasione del ritiro della pensione, farsi accompagnare da una persona di fiducia. Conservare i soldi in un tasca interna e non fermarsi per strada con sconosciuti.
2. Se ci si sente osservati, meglio fermarsi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlarne con la vigilanza. Se si è già in strada, contattare le Forze dell’Ordine.
3. Valutare che il sistema migliore per evitare brutte situazioni è quello di utilizzare i servizi resi dalle banche e dalle poste, quali accreditamento di pensione, libretto di assegni, pagamenti in conto corrente.

Livio Trapanese

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