Tu sei qui: Cronaca«Un cavoto non semina zizzania»
Inserito da (admin), venerdì 5 aprile 2013 00:00:00
Ieri, giovedì 4 aprile, nella tarda mattinata, come di consueto, ci siamo portati presso il Palazzo di Città della “nostra” amata Città, Cava de’Tirreni. Una mera routine, si direbbe!
Nel percorrere il “transatlantico” del primo piano, quello che a noi piace definire “piano nobile”, sia perché vi insiste lo studio del Primo Cittadino e sia per il meraviglioso salone d’onore, siamo stati avvicinati da un eccellente funzionario del Palazzo (che è da prendere a monito, soprattutto per la dedizione al professionale lavoro), il quale, ben conscio dei nostri trascorsi di Ufficiale di Polizia Giudiziaria e Tributaria, con un “pizzico” d’imbarazzo, ci riferiva che voci di taluni “esponenti politici cavesi” avevano individuato nella nostra persona il tanto “ricercato” estensore di strali, celatoci col sinonimo: L’Italia s’è desta.
Ovviamente, quanto ci è stato “angelicamente” riferito non ci ha certamente onorato, anzi ci ha tanto irritato. Chi ci conosce, sa bene che Livio Trapanese, oggi giornalista-pubblicista e ricercatore storico, ha sempre lottato, ed ancora lotta, ma a fronte alta, quanti si pongono in antitesi con la moralità, legalità compresa, soprattutto se celati negli Enti od Istituzioni.
Sapere che un tale, non sapendo come poter “sbarcare il lunario”, vuoi per mancanza d’iniziative aziendali, vuoi per scarse attitudini professionali, sospinto da politici incalliti, si fa spingere a divenire un pubblico amministratore per “avere un posto remunerato e sicuro”, offende sicuramente la comune morale (non certo la linea di pensiero di Livio Trapanese e dell’intera città), oltre che frapporre ostacoli alla buona gestione della macchina comunale, con seri disagi a chi la guida: il Sindaco.
Colui che vuole rendere un servizio alla collettività lo deve fare non per fini lucrativi, ma, con spirito di servizio, nelle ore “libere” dalla propria attività lavorativa, quale fonte di reddito per il sostentamento proprio e della famiglia.
Quanti hanno osato dubitare dell’audacia di Livio Trapanese, atteso che le manchevolezze, da chiunque poste in essere, sono state da noi “denunciate” nel corso di non poche trasmissioni radiofoniche e televisive, oltre che, a sua chiara firma, sulla carta stampata, diciamo: “fatevi conoscere, dateci il piacere di dirvi quanto serbiamo in animo e che, per mero pudore cavoto (i panni sporchi suoliamo lavarli in famiglia), teniamo stretto in bocca”.
Vi aspettiamo. Vogliano guardarvi negli occhi!
Livio Trapanese
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