Tu sei qui: Cronaca"Un boato tremendo"
Inserito da (admin), giovedì 31 gennaio 2008 00:00:00
«È stato come il boato che ha preceduto il terremoto dell'Ottanta, un rumore sordo e poi tanta paura». Sono ancora sotto choc gli abitanti del civico 13 in via Epitaffio, l'edificio che ospita lo studio tecnico "Infortunistica Della Brenda srl", distrutto dal rogo incendiario. «La forte esplosione ha ridotto in frantumi i vetri della nostre finestre - racconta Antonio - Era appena trascorsa la mezzanotte e da poco eravamo andati a letto. Quello scoppio ha risvegliato l'intero vicinato. È stato terribile». In molti sono scesi in strada per capire cosa stesse accadendo. Sono stati proprio i condomini di via Epitaffio i primi ad avvertire la famiglia Della Brenda. «In questo rione c'è sempre gente per strada, perché è una via di passaggio e poi ci sono tanti bar e pizzerie. Eppure, questo non ha fermato gli attentatori - dicono gli abitanti della palazzina a pochi passi dallo studio preso di mira dai dinamitardi - Ieri sera poteva accadere una vera e propria tragedia. A quell'ora poteva trovarsi chiunque per strada e rimanere coinvolto nell'esplosione. Ormai si deve aver paura anche di rientrare nella propria casa».
Solo qualche mese fa, in piena estate, nello stessa via fu messo a segno un altro attentato incendiario, questa volta ai danni dell'agenzia di onoranze funebri "La Metelliana". «Quella volta fu diverso - raccontano i residenti - L'agenzia fu danneggiata con una bottiglia molotov. Ieri, invece, gli attentatori hanno usato un pacco bomba, un ordigno che poteva causare sicuramente più danni. È bastato udire lo scoppio per sentirsi raggelare il sangue nelle vene». Ieri mattina i commercianti della zona hanno appreso la notizia appena hanno aperto i loro negozi. «Per fortuna noi non abbiamo subito danni - dicono i proprietari del negozio di elettronica che si trova a pochi passi dallo studio Della Brenda. Non sappiamo molto di quanto accaduto. Stamattina i vicini ci hanno dato la brutta notizia». Per tutti i Della Brenda sono una famiglia molto amata e stimata in città. «Dispiace che sia accaduto proprio a loro, ma in questi mesi sembra che tutti possiamo finire sotto tiro». Furibondi i proprietari delle auto parcheggiate nei pressi dell'agenzia e rimaste danneggiate dall'esplosione: «Chi pagherà ora i danni?».
Il titolare: «Non ho mai ricevuto minacce»
«Mia moglie è stata svegliata da un forte rumore. Quando si è affacciata al balcone, ha visto tanta gente che accorreva presso la sede dei nostri uffici. È stato allora che mi ha chiamato e mi ha detto dell'attentato». A parlare è Arcangelo Della Brenda Milito, proprietario dell'ufficio di consulenza tecnico-infortunistica in Corso Mazzini finito nel mirino degli attentatori, nonché titolare dell'agenzia di assicurazione Unipol. La famiglia Della Brenda abita, infatti, in una palazzina proprio a pochi passi dall'ufficio nella zona Epitaffio. «Non so dare una spiegazione a quanto accaduto - dice l'assicuratore - Come ho già riferito agli agenti, non ho ricevuto alcun avvertimento, né tanto meno intimidazioni. Quello che so mi è stato riferito dagli inquirenti. Mi hanno spiegato che hanno posizionato una bomba carta davanti al negozio». L'esplosivo ha provocato danni ingenti al magazzino e non solo: «Sono stati danneggiati la saracinesca, il cartellone pubblicitario e tutti gli interni. Per fortuna gli atti e l'intera documentazione è stata salvata. Sono andati in cenere, invece, gli arredi ed i computer», spiega Della Brenda. La conta dei danni è ancora approssimativa, ma nell'attentato sono rimaste coinvolte anche alcune auto che si trovavano parcheggiate in sosta davanti al negozio.
Dal sindaco un plauso alle Forze dell'Ordine
Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno interessato il territorio di Cava de'Tirreni, il Sindaco Luigi Gravagnuolo afferma: «Esprimo vivo apprezzamento per l'attività di prevenzione e repressione operata dalle Forze dell'Ordine. Altre tre persone sono state assicurate alla giustizia ed anche in questo caso, come per i quattro arrestati il 31 dicembre scorso, il Comune di Cava si costituirà parte civile nel processo».
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