Tu sei qui: CronacaUccise il convivente, la Scoppa va in Appello
Inserito da Mariangela Adinolfi (admin), lunedì 18 marzo 2002 00:00:00
Uccise il convivente con cinque martellate alla testa. Si torna a parlare del caso di Maria Grazia Scoppa (nella foto), quarantenne di Passiano che, la notte dell'11 novembre del 1999, nella sua abitazione di Centola, assassinò brutalmente, in un raptus omicida, il compagno Antonio Boccia, maestro ceramista di Vietri sul Mare. Oggi la riapertura del procedimento, presso la Corte di Assise d'Appello del Tribunale di Salerno. Potrebbe essere richiesta, dagli avvocati della difesa, una nuova perizia psichiatrica sulla donna, cui attualmente è stata riconosciuta la seminfermità mentale. La linea difensiva degli avvocati Marco ed Alfonso Senatore, infatti, vuole dimostrare la totale infermità mentale dell'imputata al momento dell'omicidio. Diversi gli elementi nelle mani della difesa: dalla confessione spontanea della donna, che, il giorno dopo la tragedia, si costituì subito ai carabinieri, al suo tentativo disperato di soccorrere il compagno ormai agonizzante. Nel caso in cui la Corte di Assise d'Appello di Salerno dovesse accettare la tesi portata avanti dalla difesa, la Scoppa vedrebbe annullata la condanna di primo grado a 16 anni ed 8 mesi di reclusione, decisa dal Tribunale di Vallo della Lucania. Per lei, tuttavia, immediatamente si aprirebbero le porte di un istituto di cura. Un dramma familiare che ha lasciato sgomenta l'opinione pubblica e che affonda le radici in una vita tormentata, quella di Maria Grazia, segnata da un'adolescenza fragile, fatta di traumi familiari e forti disturbi della personalità, poi sfociati in episodi ed aggressioni contro gli altri ed anche contro se stessa. Non ultimo, un tentativo di suicidio quando era più giovane. Da qualche anno, però, questa sua violenza aveva trovato sfogo sul convivente, visto dalla Scoppa come responsabile della morte della madre. Una vera e propria ossessione, come ripeterà più volte agli inquirenti nel corso del suo drammatico racconto. Alla luce delle testimonianze finora raccolte, di prove e perizie psichiatriche, quello di Maria Grazia Scoppa appare come un caso ancora impantanato in una lunga battaglia giudiziaria, forse prossima ad una svolta.
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