Tu sei qui: CronacaTutta Cava piange Michele
Inserito da (admin), giovedì 27 ottobre 2005 00:00:00
Ieri si sono svolti i funerali di Michele Del Vecchio, medico cavese 41enne, rimasto schiacciato tra le lamiere della sua auto nel maxi-incidente verificatosi lunedì pomeriggio sull'A3, a poche centinaia di metri dall'imbocco dello svincolo di Fratte. Piazza Duomo era piena di persone che volevano testimoniare la loro vicinanza alla moglie Roberta Di Marino, a papà Aniello ed alla mamma Ines Farano. Amici, parenti e colleghi di lavoro si sono ritrovati nella Cattedrale, che ha contenuto a fatica le tante persone. «Tutti quelli che lo hanno conosciuto e voluto bene sono qui stamattina», ha detto il parroco, don Rosario Sessa, nel corso della sua omelia. Mancava solo lei, la sua principessa: la piccola Benedetta, venuta alla luce appena 7 giorni prima della terribile tragedia. Sebbene la cerimonia fosse prevista per le 12, già un paio di ore prima sono arrivate le prime ghirlande di fiori. In molti hanno seguito l'omelia di don Rosario fuori dai portoni spalancati sul sagrato della chiesa. Parole di vicinanza e solidarietà sono state espresse dal sacerdote per la famiglia, che ha pagato un prezzo così alto a pochi giorni dalla gioia più grande, la nascita di una bambina. «Michele era un giovane sereno - ha ricordato don Rosario - sempre disponibile, oltre ad essere un bravo e stimato professionista. La folla di persone qui riunite è la testimonianza di quanti lo conoscevano e gli volevano bene. Sarà la fede, insieme al conforto dei cari, a sorreggere la giovane moglie e la famiglia di Michele». A rendere l'ultimo saluto al giovane fisiatra cavese, ieri mattina, c'erano tutti i colleghi, i compagni del Liceo Classico "Marco Galdi", gli amici del Club Universitario, di cui Michele era diventato presidente, i compagni dell'associazione "San Gaetano ai Pianesi". Folta anche la rappresentanza del mondo scolastico, di cui la madre ed il padre di Michele, rispettivamente insegnanti di Lettere e di Disegno, avevano fatto parte per una vita intera. Presenti le autorità locali, oltre a tanti professionisti ed atleti che si erano rivolti al suo studio privato per superare brutti infortuni. «Era un ottimo professionista, molto bravo nella diagnosi e nella cura», raccontano i giovani calciatori che Michele aveva tenuto in cura negli ultimi tempi. In tanti, anche tra noti avvocati e professionisti cavesi, si erano affidati alle sue cure. Conseguita la specializzazione presso l'Università di Tor Vergata a Roma, Michele aveva aperto un centro in via Balzico, a pochi metri dalla sede dell'Inps. Oggi quella strada è tappezzata di manifesti. Gli stessi che sono stati affissi all'ingresso del Circolo Tennis e del Club Universitario, chiuso per lutto. Dopo la messa, un mesto corteo ha accompagnato Michele Del Vecchio al locale cimitero, dove il giovane è stato sepolto. Non sono mancati momenti di grande sconforto e rabbia per una tragedia assurda. «Quel pomeriggio - ha raccontato un parente - Michele non doveva andare a lavorare. Era in servizio alla Guardia Medica di Pontecagnano, ma mi hanno detto che lunedì aveva fatto un cambio turno. E non solo. Un destino crudele ha voluto che prendesse l'auto e non il motorino, che preferiva nelle giornate di sole». Ed invece, mentre stava rientrando a casa per riabbracciare la sua piccola Benedetta, ha incontrato la morte. Tra la folla di persone riunite in Piazza Duomo c'è anche chi, pur rispettando il dolore di queste ore, chiede che si faccia giustizia al più presto: «È assurdo che siamo qui a piangere l'ennesima vittima della strada. Quella capitata alla famiglia del medico cavese, come molte altre prima, è una tragedia annunciata. Da anni si parla della pericolosità del tratto di autostrada nei pressi dello svincolo di Fratte, ma non si fa nulla».
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