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Cronaca

Truffe ai negozi: preso falsario

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 22 ottobre 2001 00:00:00

Il negozio di articoli da regalo e arredamento casa a Cava de' Tirreni propone sconti imperdibili su tutti i prodotti esposti al piano superiore di via Talamo, 23

Quando gli agenti gli sono piombati addosso sabato mattina, proprio sotto casa, lui ha negato, ma in tasca aveva le sue «banconote»: diversi biglietti da 100, tutti rigorosamente falsi. Con tanto di polverina di piombo per eludere i controlli. Per gli uomini dell'anticrimine del commissariato di Cava de' Tirreninon c'erano dubbi: Gioacchino Misciascio (nella foto in alto), 47 anni, pluripregiudicato di Nocera Inferiore, era il loro uomo. Lo stesso volto riconosciuto da diversi commercianti cavesi come il «falsario», colui che in cambio di acquisti di valore era riuscito a piazzare banconote false in diversi esercizi commerciali dei centri limitrofi. E come ultima tappa Cava.

Le segnalazioni

E' iniziata così dalla fine: alcune segnalazioni dei commercianti truffati hanno dato il via ad una lunga indagine, seguita dal commissariato cavese in collaborazione con gli uomini del commissariato di Nocera Inferiore. I proprietari di diverse rivendite del centro metelliano, una volta scoperta la truffa, avrebbero deciso di collaborare con la polizia. Rivelando dapprima solo sospetti su chi poteva essere il falsario che li aveva raggirati. E poi, con il crescere del numero dei colpi messi a segno, sono arrivati anche i primi indizi. Elementi concreti sulla persona, un uomo di circa 40 anni, che era diventato un vero e proprio incubo per i commercianti. Gli agenti del commissariato cavese, guidati dal vicequestore Sebastiano Coppola (nella foto in basso), hanno messo insieme i diversi pezzi, cercando di trovare delle costanti, degli elementi in comune nelle diverse testimonianze che potessero portare ad un unico identikit. E' così è stato. A tradire Masciascio sarebbe stato il suo accento ed un volto già noto alle forze dell'ordine e ben impresso negli schedari. Per fermarlo, però, mancava ancora un ultimo tassello: una prova schiacciante che lo avrebbe inchiodato. Sabato mattina, a seguito forse di una soffiata, è scattato il blitz. Gli uomini del commissariato di Cava, coadiuvati dagli agenti in forza a Nocera, hanno accerchiato la sua abitazione. Si sono appostati per ore, aspettando che lui, il falsario, uscisse di casa. Detto, fatto. Quando l'uscio del portone si è aperto i poliziotti lo avevano già bloccato. In pochi minuti sono saltate fuori anche le prove che cercavano. Nel suo appartamento è stata ritrovata la polvere di minio di piombo che viene utilizzata per cospargere le banconote, al fine di eludere eventuali controlli con la lampada fluorescente da parte dei titolari dei negozi. Nella stessa mattinata Misciascio è stato accompagnato presso gli uffici del commissariato per gli accertamenti e dopo poco trasferito in carcere.

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