Tu sei qui: CronacaTrincerone, presto altri 150 posti auto
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 28 novembre 2001 00:00:00
Sarà la prima delle grandi opere lasciate in eredità da Eugenio Abbro, che porterà il marchio della nuova Amministrazione e dell'idea di città che Messina ha intenzione di realizzare durante il suo mandato. Il secondo lotto del trincerone ferroviario - da via Atenolfi a via Tommaso Di Savoia - sarà, come da progetto, un parcheggio, ma la novità è che le macchine andranno sotto la copertura del trincerone, mentre sopra sarà realizzata una grande area con verde attrezzato, un polmone ecologico importantissimo tra due arterie viarie, la statale 18 e l'autostrada. Dopo l'aggiudicazione del progetto definitivo ad un pool di ingegneri con a capo Mario Petrangeli di Roma, fu presentato il progetto preliminare, il 6 luglio 2001, che prevedeva l'ultimazione dei lavori rimasti in sospeso del primo lotto, con il completamento delle opere che permetteranno un ampliamento dei posti auto e l'esecuzione del secondo tratto. A questo punto, il Comune prospettava ai progettisti di prevedere un parcheggio che fosse realizzato sotto la copertura del trincerone.
Le modifiche
La nuova idea fu elaborata dagli ingegneri, e nell'agosto di quest'anno furono inviati i nuovi elaborati, con la previsione di un parcheggio ad una quota di 3,7 metri sotto il livello stradale. Sulla parte soprastante saranno realizzati opere a verde e spazi attrezzati, una vera e propria nuova villa comunale, per la quale si dovranno prevedere nuovi finanziamenti. Una soluzione finalmente in linea con quella indicata dal Comune, che prevede la realizzazione di circa 170 posti auto su un'area di 150 metri. In questa maniera sarà eliminato il grosso impatto ambientale che avrebbe prodotto la precedente soluzione che, agganciata al primo lotto, sarebbe diventata un'immensa area di parcheggio a cielo aperto in pieno centro cittadino. Unica perplessità: i tempi ed i costi di realizzazione, che dovranno essere contenuti nel finanziamento di 8 miliardi e mezzo, erogati dal Cipe. Nell'incontro del 20 novembre tra i funzionari del Cipe e del Comune si è verificato lo stato di fattibilità dell'opera. Unico vincolo: la data ultima di inizio dei lavori, tassativamente entro il 30 settembre 2002, pena la perdita del finanziamento. Si sta, quindi, procedendo alla redazione di un nuovo studio di fattibilità, che tenga conto della previsione del costo dell'intervento secondo il nuovo progetto, dei nuovi finanziamenti con l'indicazione delle fonti, dei tempi di previsione, la compatibilità con le prescrizioni dettate dalle Ferrovie e, soprattutto, l'assoluta sicurezza del mantenimento del finanziamento già stanziato.
La vicenda gas
Intanto, assume i toni del giallo il rapporto tra Comune e Tecnomontaggi per l'allacciamento della condotta del gas metano alla caldaia di Palazzo di Città, fatta rimuovere per consentire la demolizione della piscina comunale. Ieri mattina, Messina (nella foto in basso) ha intimato alla Tecnomontaggi di provvedere, ad horas, ad eseguire i lavori, con l'avvertenza che in mancanza si procederà alla rescissione del contratto per interruzione di pubblico servizio. Una "querelle" che inizia con una richiesta, datata febbraio 2001, del dirigente dell'Ufficio tecnico, Luca Caselli, per gli adempimenti preliminari alla delocalizzazione della condotta. La Tecnomontaggi, nel mese di maggio, ha provveduto alla rimozione della condotta ed alla messa in opera di una parte interrata con la predisposizione per il completamento dell'opera. Nel mese di settembre, la nuova Amministrazione chiese un preventivo all'azienda per l'ultimazione dei lavori, che, invece, era in attesa degli atti amministrativi per la redazione del consuntivo per i lavori già eseguiti. Atti mai forniti, senza i quali, fanno sapere dalla Tecnomontaggi, non è stato possibile contabilizzare i costi. Oggi, in ogni caso, sarà predisposta la presa gas, che, però, dovrà essere successivamente allacciata alla caldaia del Comune.
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