Tu sei qui: CronacaTravolto da una moto assassina
Inserito da (admin), lunedì 9 giugno 2003 00:00:00
Falciati da una moto che ha portato la morte in corsa. Non hanno avuto neanche il tempo di rendersi conto della tragedia che stava per consumarsi. In una frazione di secondo, si è spezzata la vita di Carmine Esposito, 56enne di Cava de' Tirreni, mentre quella della sua compagna, Emilia Magzuga, 40 anni, è appesa ad un filo. Lui aveva i pantaloncini, forse andavano al mare. Alle 15 di sabato scorso, sulla Statale 18, all'altezza di Molina di Vietri sul Mare, Carmine ed Emilia sono intenti ad attraversare la strada. In direzione Cava-Vietri, sta giungendo una moto di grossa cilindrata, una Kawasaki 750 di qualche anno fa. Superata la curva della "Zeppola d'Oro", la motocicletta affronta il rettilineo in accelerazione. Pochi secondi e per tutto il piccolo centro abitato si sente un botto sordo. I due pedoni fanno un volo di circa 20 metri. La moto scivola sull'asfalto, trascinando a terra anche i due centauri a bordo, Antonio Senatore e Biagio Masullo. Quando arrivano sul posto, con i Carabinieri ed i Vigili di Vietri, le tre ambulanze dell'Humanitas, agli occhi dei soccorritori si presenta una scena raccapricciante. Immediatamente, ci si rende conto del decesso di uno dei due pedoni, Carmine Esposito. Pochi metri più avanti giace Emilia: è immobile, ma respira ancora. Vicino alla moto, con il viso ricoperto di sangue, c'è Biagio. Antonio, l'unico in condizioni non troppo gravi, chiede subito aiuto. Sull'ambulanza di tipo A (attrezzata per la rianimazione) viene trasportata Emilia, le cui condizioni appaiono subito disperate, mentre sulle altre due di tipo B (medicalizzate) i giovani che erano sulla moto. «Mentre camminavo, ho visto quella moto. Andavo in direzione Cava - racconta Domenico, elettrotecnico di Vietri - quindi li ho visti di fronte. Poi, mi sono girato ed ho assistito alla scena dell'impatto: i corpi dei due pedoni a terra». I tre feriti sono stati subito trasportati all'ospedale di Cava de' Tirreni. Dal "Santa Maria dell'Olmo" la donna è stata condotta al "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona", dove si trova attualmente in stato di coma, mentre Biagio Masullo è stato trasferito presso l'Umberto I di Nocera Inferiore. Al momento, è in coma farmacologico. Le sue condizioni sono stazionarie, ma critiche. Prima di rimuovere la salma di Carmine Esposito, è stata necessaria la perizia del medico legale, il cui intervento ha poi permesso il trasferimento al cimitero di Benincasa di Vietri sul Mare. Sul posto sono giunti anche i parenti dell'uomo, che abitava, insieme alla compagna, al civico 40 di via E. De Marinis. Carmine era solito parcheggiare la sua auto in un garage a Cava de' Tirreni e ritornare a Molina di Vietri in autobus. Una vita dedicata al lavoro, quella di Esposito. Raggiunta la pensione come ferroviere, si era adoperato come operatore mercatale. Un'attività che lo impegnava per tutto il giorno. Usciva molto presto la mattina e non tornava a casa prima delle 19. Ha trovato la morte in un afoso pomeriggio libero di sabato. Lascia tre figli: Franco, Alessandro e Marianna. Scene di disperazione all'arrivo dei parenti sul luogo dell'incidente. L'unica figlia si sarebbe dovuta sposare proprio ieri. Una terribile tragedia alla vigilia delle nozze.
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