Tu sei qui: CronacaTrattamento illecito di dati personali, il Garante sanziona il Comune
Inserito da (admin), venerdì 3 aprile 2015 00:00:00
Il Comune di Cava de’ Tirreni avrebbe effettuato un trattamento illecito di dati personali. È quanto afferma il Garante per la protezione dei dati personali nel documento di contestazione di violazione amministrativa, adottato il 30 marzo scorso dal Dipartimento Attività Ispettive e Sanzioni e notificato all’Ente metelliano.
I fatti in questione risalgono al gennaio 2014, quando, in seguito all’errore di conteggio della Tares, sul sito web del Comune fu realizzata un’apposita sezione in cui era possibile stampare l’F24 con l’esatto importo da pagare. Il sito, per un periodo di tempo, con il solo inserimento del codice fiscale permetteva di conoscere e scaricare il modello di pagamento unificato con dati ed informazioni dei contribuenti. Già all’epoca la questione scatenò aspre polemiche. Ora, a distanza di oltre un anno, sulla vicenda è intervenuto anche il Garante della Privacy, pronunciandosi in merito ad una segnalazione arrivata all’Authority il 21 gennaio 2014 da parte del signor P.A., il quale lamentava appunto un trattamento illecito di dati da parte del Comune di Cava de’ Tirreni.
Il 17 luglio 2014 il Dipartimento “Libertà pubbliche e sanità” dell’Autorità invitava l’Ente metelliano a fornire ogni informazione utile alla valutazione del caso, cosa avvenuta il 5 settembre scorso. Nello specifico, il Comune di Cava si difese sostenendo che «con l’inserimento del codice fiscale era possibile stampare solo l’F24, sul quale erano indicati dati (nome, data di nascita, codice fiscale, codice tributo e relativo importo) già presenti sul codice fiscale, mentre gli altri dati personali (ovvero quelli relativi alle caratteristiche degli immobili ed al numero di occupanti degli stessi) erano visibili soltanto mediante l’inserimento anche del codice personale del contribuente riportato sulle bollette».
Il 6 ottobre scorso lo stesso Dipartimento invitò nuovamente il Comune a fornire ulteriori elementi utili alla valutazione del caso. Le delucidazioni da Palazzo di Città sono arrivate lo scorso 16 gennaio. In particolare, il Comune di Cava ha specificato che «al fine di garantire la piena osservanza delle disposizioni del Codice in materia di protezione di dati personali, il link finito sotto accusa non è più accessibile».
Alla fine, con il procedimento che si è concluso lo scorso 23 marzo, l’Authority ha contestato al Comune di Cava de’ Tirreni la violazione del Codice per aver effettuato un trattamento illecito di dati personali. «Il procedimento sanzionatorio - si legge nel dispositivo - potrà essere definito qualora la parte si avvalga della facoltà di effettuare il pagamento entro 60 giorni della somma stabilita in 20mila euro».
Perplessità sulla vicenda è stata espressa dal sindaco Galdi: «Siamo ancora in una fase procedimentale, in cui può seguire un’audizione del dirigente, prima che venga comminata un’eventuale sanzione. Non c’è ancora una sentenza, ma qualora ci fosse, c’è sempre la possibilità di ricorrere al Tar. In quel momento, un errore tecnico ci fu. Non è mai stato consentito, però, l’accesso a dati sensibili, ma solo a dati pubblici».
Valentino Di Domenico
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