Tu sei qui: CronacaTraffico rifiuti speciali, nei guai un imprenditore cavese
Inserito da (admin), lunedì 19 dicembre 2005 00:00:00
Aveva declassificato illecitamente tonnellate di rifiuti speciali: denunciato anche un imprenditore cavese nell'ambito dell'inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti speciali, scoperto dai Carabinieri di Taranto. Nei 5 camion della ditta cavese, denunciati alla dogana come contenenti materie prime destinate al mercato orientale, i Carabinieri hanno rinvenuto carichi di rifiuti. Un abile escamotage per risparmiare sui costi del trasporto, decisamente inferiore rispetto a quelli imposti dalle procedure legali di smaltimento. La scoperta è avvenuta nel porto tarantino - al Molo polisettoriale area portuale ionica - dove i Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Lecce ed i militari della Compagnia di Taranto hanno sequestrato in tutto 13 container destinati ad Hong Kong. L'operazione ha consentito di smascherare l'impresa cavese ed altre 2 ditte: 5 container sequestrati erano di proprietà di una ditta di Bari, gli altri 3 di un'impresa di Modugno. Secondo gli inquirenti, dietro le operazioni di esportazione agirebbe la mafia cinese, aiutata da basisti italiani. Un giro di affari di diversi milioni di euro, che usa la vie del mare per offrire alle imprese un'alternativa molto più conveniente per smaltire i rifiuti, divenuti, con la rigidità della normativa in vigore, un costo sempre più esoso. Le enormi quantità di rifiuti venivano destinati ad impianti di recupero, passaggio necessario per effettuare la declassificazione documentale degli stessi. Simulando un trattamento che in realtà non avveniva, i rifiuti divenivano per incanto materia prima e, conseguentemente, venivano accompagnati non più da formulario identificativo del rifiuto, ma da documento di trasporto. Ne derivava, così, la sottrazione alla normativa dei rifiuti e, soprattutto, alla rigida normativa dei trasporti transfrontalieri. Le indagini sono tuttora in corso, soprattutto a seguito delle ispezioni presso gli stabilimenti della ditta cavese denunciata, che hanno consentito l'acquisizione di una copiosa documentazione, ora al vaglio dei Carabinieri.
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