Tu sei qui: CronacaTorna il «vuoto a rendere», una soluzione "eco" vecchia quarant'anni
Inserito da (Redazione), martedì 10 ottobre 2017 11:26:41
Le bottiglie vuote, che si tratti di birra o acqua, potranno da oggi essere riconsegnate al barista in cambio della restituzione di una piccola cauzione versata al momento dell'acquisto. Da oggi torna anche in Italia il «vuoto a rendere»: lo prevede un regolamento del ministero dell'Ambiente pubblicato il 25 settembre sulla Gazzetta Ufficiale. Ce lo hanno prima raccontato i nostri nonni, oppure i nostri genitori e qualche trentenne d'oggi con una buona memoria può forse dire che nella primissima infanzia lo ha visto fare da qualche parte. In qualche bar di quartiere, magari.
Un simbolo all'ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo evidenzierà gli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale, che durerà un anno e che permetterà all'utente di ricevere dai 5 ai 30 centesimi. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare i consumatori sull'importanza del riciclo, oltre a diminuire la produzione dei rifiuti.
I contenitori di volume compreso tra gli 0,20 (5 centesimi di cauzione) e gli 1,5 litri (30 centesimi) - bottiglie più resistenti in vetro, plastica o altri materiali - potranno essere riutilizzati oltre 10 volte prima di essere buttate. È previsto anche un sistema di monitoraggio per il decreto. Un altro degli scopi, infatti, è valutarne la fattibilità tecnico-economica e ambientale per, eventualmente, estendere il sistema ad altri prodotti al termine del periodo di sperimentazione.
Il «vuoto a rendere» è una realtà molto usata nei Paesi del nord Europa come Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca e Finlandia. Oltre all'aspetto ecologico, l'iniziativa spesso aiuta i senzatetto, che soprattutto nelle grandi città «ricevono» le bottiglie vuote dai giovani per ricavare dalla riconsegna un minimo guadagno.
A volte la soluzione più facile e funzionante è quella di ripescare le care vecchie abitudini di una volta. Quelle appunto che ci raccontavano i nostri genitori. Come quella, per esempio, del "vuoto a rendere" che torna in tutta la sua utilità nei punti vendita aderenti, dai bar ai ristoranti, che saranno riconoscibili grazie a un simbolo posto all'ingresso dell'esercizio dove sarà possibile, in questa fase sperimentale, riportare bottiglie di birra e acqua minerale.
Questo nuovo esperimento (che speriamo diventi presto anche un trend) è stato stabilito da un regolamento del ministero dell'Ambiente pubblicato lo scorso 25 settembre in Gazzetta Ufficiale. All'articolo 1 comparso sulla gazzetta possiamo leggere come segue:
Al fine di prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio,favorendo il riutilizzo degli imballaggi usati, il presente regolamento disciplina le modalità di attuazione della sperimentazione su base volontaria del sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi o residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo nonché le forme di incentivazione, le loro modalità di applicazione e i valori cauzionali per ogni singola tipologia di imballaggi.
Il sistema del nuovo vuoto a rendere è rivolto alla prevenzione della creazione in eccesso di rifiuti di imballaggio monouso attraverso l'introduzione, su base volontaria per un anno, di un sistema di restituzione di bottiglie riutilizzabili. Soluzione inevitabile per un Paese proiettato verso l'economia circolare.
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