Tu sei qui: CronacaTifo violento, nei guai 11 ultrà
Inserito da (admin), mercoledì 17 ottobre 2007 00:00:00
Divieto dei campi di calcio per ben 2 anni e mezzo, obbligo di firma e richiesta di arresti domiciliari per 3 degli 11 tifosi della Cavese indagati per il corteo organizzato in occasione del derby Cavese-Salernitana del 13 maggio scorso, disputato a porte chiuse allo stadio "Simonetta Lamberti". Sono questi gli ultimi, sorprendenti, sviluppi dell'inchiesta amministrativa e penale a carico del gruppo di ultras coinvolti nel corteo "fuorilegge" partito da Piazza San Francesco nella passata stagione calcistica.
Dopo la sentenza di annullamento dei provvedimenti di diffida di 3 anni, emessa a settembre dal Tribunale amministrativo regionale (Sezione I), il questore di Salerno ha fatto recapitare ai tifosi un nuovo Daspo (questa volta di 2 anni). Il questore avrebbe indicato come motivazione la pericolosità dei soggetti coinvolti e la presenza di alcune mancanze burocratiche nelle sentenze del Tar. Gli avvocati degli ultras (Enrico Farano, Mario Secondino, Marco Senatore e Gerado Fariello) hanno già presentato istanza al Tribunale della Libertà. Per la prossima settimana è fissata l'udienza dinanzi ai giudici del Riesame.
Per ora, ancora stadio off limits per gli 11 ultras. A partire da questa domenica, Alfonso Mazzotta, Pasquale Esposito, Gaetano Matonti, Alfredo Mazzei, Carmine Fierro, Francesco Siani, Roberto Coda, Antonino Strino e Terenzio Giordano, tutti colpiti dal Daspo, hanno di nuovo l'obbligo di comparire personalmente presso il Commissariato di Cava de'Tirreni 30 minuti dopo l'inizio del primo tempo e 30 minuti prima della fine del secondo tempo, in occasione di ogni incontro di calcio disputato dalla Cavese, anche fuori sede.
Resta in piedi, intanto, anche l'inchiesta penale. Il pm Sassano ha richiesto, infatti, per 3 ultras la misura degli arresti domiciliari. Nell'indagine, affidata dalla Procura della Repubblica di Salerno, sono ipotizzati i reati di riunione in luogo pubblico senza il preventivo avviso all'autorità di pubblica sicurezza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, istigazione a delinquere, radunata sediziosa, blocco stradale, accensioni ed esplosioni pericolose ed altro. I fatti si riferiscono al 13 maggio scorso: in calendario il derby di ritorno Cavese-Salernitana, a porte chiuse. Alcuni tifosi si radunarono in Piazza San Francesco, bloccando la strada verso lo stadio e successivamente la Statale, inveendo per di più contro i poliziotti che tentavano di ripristinare l'ordine pubblico. Il Tar ha riscontrato nelle ordinanze del questore alcune illegittimità e le ha annullate. In particolare, risulta violata la normativa sulla trasparenza, che impone, tra l'altro, la preventiva comunicazione di avvio del procedimento.
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