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Tu sei qui: CronacaTensioni tra tifosi della Cavese prima della partita, scene da guerriglia urbana
Inserito da (Redazione), venerdì 14 aprile 2017 10:53:56
di Adriano Rescigno
Uno spettacolo indecoroso. È quanto offerto ieri pomeriggio all'intersezione tra via Vittorio Veneto e via De Gasperi da due frange della stessa tifoseria metelliana prima del match Cavese - Roccella, perso clamorosamente dagli Aquilotti per 2-3.
Campitiello e la sua gestione questa volta non c'entrano: le antiche frizioni interne alla curva metelliana - che hanno portato allo sciglimento definitivo dello storico gruppo "Acid Boys" con gli annessi striscioni e vessilli -hanno dato vita ad una sottospecie di battaglia campale tra bande. Urla belluine, che stando alle testimonianze «gelavano il sangue», spintoni, scene di guerriglia urbana, il tutto mentre intere famiglie con relativa prole, impaurite, cercavano di raggiungere in auto lo stadio distante appena 500 metri.
Un regolamento di conti in piena regola appena i gruppi "Acid Boys", "Nucleo Moods" e "NdC" sono venuti a contatto. provocandosi non solo contusioni ma danneggiando anche alcune auto parcheggiante lungo la strada e tanta paura tra passanti e residenti che per bloccare la lite hanno iniziato a gettare secchiate d'acqua dai balconi sui quali, per sfuggire al momento gladiatorio, alcuni si sono arrampicati creando ulteriore sconcerto.
Non è mancato, allo sciabordare dei primi insulti, lo scoccare della violenza in quanto tra chi voleva raggiungere in tranquillità lo stadio non vi erano solo pater familias ma anche qualche testa calda che non ha esitato nella controffensiva fisica.
«Vieterò a mio figlio di andare allo stadio da oggi in poi - ha esclamato una madre presente - non sono più concepibili scene di violenza ingiustificata simili a quanto visto oggi».
Intanto non mancano le reazioni social dove qualcuno pretende la ragione, donandola a quei pochi cha hanno rovinato il pranzo a molti. Le contestazioni e altre colluttazioni sono proseguite nella serata, impegnando ambulanze e Forze dell'ordine.
Foto d'archivio
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