Tu sei qui: CronacaTelese torna in libertà
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 5 ottobre 2001 00:00:00
È libero Ottavio Telese, 42enne di Acerno, fermato l'altro giorno dai carabinieri di Nocera Inferiore e da quelli di Battipaglia dopo la rapina messa a segno all'Arcara di Cava de' Tirreni (nella foto il locale metelliano). Ottavio Telese, difeso dall'avvocato Massimo Ancarola, ha smontato i capi d'accusa. Nello specifico non esistevano gli indizi di colpevolezza e sono state dimostrate delle discordanze su alcuni particolari di rilievo, che avrebbero dovuto provare che tra i banditi che hanno messo a segno la rapina all'Arcara ci fosse anche lui. Tra le deposizioni rese da alcuni clienti dell'Arcara, che poi avrebbero indicato Telese tra i rapinatori, sono emerse delle contraddizioni. Tra queste anche un giaccone, non sempre dello stesso colore, indicato dai più testimoni. In carcere, invece, sono finiti Cosimo Cianciulli, 39enne, e Antonio Giannattasio, 37enne, entrambi di Acerno, rispettivamente difesi dagli avvocati Pina Strada e Silverio Sica, per i quali, secondo il gip del Tribunale di Salerno Enrico D'Auria, esistono gli indizi di grave colpevolezza. I banditi, dopo aver messo a segno la rapina, sono fuggiti via a bordo di un'auto usata negli ultimi tempi da uno dei componenti della banda. Proprio questo particolare ed il faro rotto dell'automobile hanno permesso ai carabinieri di rintracciare i malviventi di Acerno, tra l'altro molto noti alle forze dell'ordine. Antonio Giannattasio, un semplice boscaiolo, acernese all'interno della banda della montagna - così è stata soprannominata - sembra abbia rivestito un ruolo del tutto marginale. Doveva segnalare agli altri banditi i locali dove era possibile mettere a segno le rapine, quindi prima di agire doveva fornire tutti i particolari sull'ubicazione dei locali, la loro giusta posizione, il percorso per raggiungerli e, soprattutto, le strade per poi fuggire via senza avere nessun tipo di problema. Il vero esperto delle rapine a mano armata del commando è, invece, Cosimo Cianciulli, che anche nella rapina all'Arcara avrebbe avuto un ruolo determinante per mettere a segno il colpo e per rapinare i clienti. Cianciulli, infatti, a cavallo degli anni '90, in particolare a dicembre del 1989, ha compiuto numerosissime rapine a Battipaglia e nella Piana del Sele. Era specializzato nel fare irruzione nei locali pubblici e con le armi in pugno riusciva a terrorizzare i titolari degli esercizi commerciali, facendosi consegnare tutto ciò che era possibile. Nel mirino del commando, capeggiato allora da Cosimo Cianciulli, finirono il distributore dell'Agip di San Cipriano Picentino e quello della Esso sul litorale battipagliese. Con lui a mettere a segno le rapine altri pregiudicati della zona. Al momento i carabinieri della compagnia di Battipaglia, agli ordini del capitano Lucio Pica e del tenente Giuseppe Costa, con i colleghi delle stazioni di Acerno e Pontecagnano, sono a lavoro per appurare se la stessa banda di malviventi avesse compiuto altri colpi verificatisi ultimamente, soprattutto ai danni di commercianti e titolari di esercizi pubblici della Piana del Sele. Un lavoro di intelligence molto delicato, che potrebbe concludersi nelle prossime ore. Non è escluso che possano esserci eclatanti novità.
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