Tu sei qui: CronacaStrage funivia, il caposervizio disse: «Quel cavo non si spezza»
Inserito da (redazioneip), lunedì 31 maggio 2021 09:21:31
A breve potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati anche altri dipendenti della società che gestisce la funivia del Mottarone. A riportare la notizia è ANSA, riportando le parole della procuratrice di Verbania Olimpia Bossi: «Valuteremo in che termini sapevano dell'uso dei forchettoni. Valuteremo se hanno consapevolmente partecipato o se si sono limitati ad eseguire indicazioni provenienti dall'alto».
Un dipendente della funivia, ascoltato come teste nelle indagini dei pm di Verbania, ha raccontato che è stato Gabriele Tadini, il capo servizio dell'impianto della funivia del Mottarone, a «ordinare» di mettere «i ceppi» per bloccare i freni di emergenza della cabina e la loro installazione era «avvenuta già dall'inizio della stagione», il «26 aprile», quando l'impianto tornò in funzione dopo le restrizioni anti-Covid. il dipendente ha aggiunto che il tecnico ordinò di «far funzionare l'impianto con i ceppi inseriti», a causa delle anomalie al sistema frenante non risolte, «anche se non erano garantite le condizioni di sicurezza necessarie».
Quando il tecnico gli «ordinò di non rimuovere il ceppo dalla cabina 3» un giorno, l'altro gli chiese, stando al verbale, se la cabina potesse viaggiare «con persone a bordo e ceppo inserito». A quel punto, stando al racconto del testimone, Tadini avrebbe replicato che prima che si rompa un cavo traente, quello che si spezzò poi il 23 maggio, «ce ne vuole».
Intanto prosegue il recupero del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia. Le condizioni del piccolo, dicono i medici, sono in significativo miglioramento anche se la prognosi rimane riservata.
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