Tu sei qui: CronacaStrade colabrodo, è polemica
Inserito da (admin), lunedì 21 febbraio 2005 00:00:00
Strade come percorsi di guerra ed automobilisti arrabbiati per le gimcane che sono costretti a fare per evitare buche, asfalto deteriorato e rappezzi saltati. L'intera rete stradale cittadina è praticamente un colabrodo, da Corso Mazzini a via Veneto, dalla discesa dei Cappuccini a Viale Marconi, dalla Statale 18 a via Ragone, passando per via Caliri, via Sala, Viale Garibaldi, tanto per citare solamente quelle del centro. «Sono pochissime le strade che si possono chiamare tali - afferma Sergio Coda, autista di una ditta di consegne - ed ogni giorno che passa le buche aumentano. Per noi che siamo sempre sui mezzi, sono diventate un pericolo ed un danno per gli automezzi, che subiscono rotture continue». Sott'accusa la politica del rappezzo. Sono pochissime le strade in cui si è intervenuti in maniera radicale, sostituendo il manto stradale, ma anche strade rifatte di recente non mancano di pecche. Sono molti i casi in cui il bitume si è sgretolato dopo poco o sono comparse buche, sollevando dubbi sulla qualità dei lavori, soprattutto dopo le giornate di pioggia e neve dei giorni scorsi. La manutenzione è ancora più carente su quelle strade che conservano la pavimentazione con i cubetti di pietra, spesso mista a rappezzi di asfalto. «E' una vera lotteria percorrere con la macchina la strada dei Cappuccini - dice Gemma Senatore - ma a piedi è praticamente impossibile. Senza marciapiapiedi e con la pavimentazione a cubetti che è diventata un vero attentanto per le caviglie, ancor di più quando piove». Ma se pericoli ci sono per le auto e per i pedoni, a maggior ragione per i motociclisti, che rischiano di saltare dalla sella. «Se per le macchine le strade di Cava sono un problema - dice Salvatore Della Monica - per chi, come me, ha una moto sono un vero incubo. Ed i continui rappezzi, che dopo poco ridiventano buche, sono un palliativo che non può durare in eterno».
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