Tu sei qui: CronacaSpiritualità e cultura alla Badia
Inserito da (admin), mercoledì 15 aprile 2015 00:00:00
Badia di Cava in festa per la solennità di Sant’Alferio e per l’ordinazione diaconale di Don Massimo Apicella. Quest’anno, dal momento che la Chiesa ha dato priorità nel calendario liturgico alla prima Domenica in Albis ed alla festa della Divina Misericordia, la solennità del Santo fondatore della Badia di Cava (che ricorre il 12 aprile) è stata posticipata di un giorno.
Proprio in occasione della festa di Sant’Alferio, grande gioia all’interno della comunità monastica per l’ordinazione diaconale di Don Massimo Apicella, che dal 2005 fa parte della famiglia monastica della Badia di Cava, attualmente retta dall’Abate Michele Petruzzelli.
La cerimonia si è svolta durante la Messa solenne presieduta da Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo della Diocesi Amalfi-Cava, nella Basilica Cattedrale dell’Abbazia ed ha avuto il culmine con il rito di ordinazione e la vestizione degli abiti diaconali, seguiti da un caloroso applauso dell’assemblea.
Don Massimo Apicella è l’unico monaco cavese alla Badia di Cava. Infatti, anche se la sua famiglia risiede a Nocera Superiore, il neo diacono è nato proprio nella città metelliana 30 anni fa. Dopo una lunga ricerca vocazionale, nell’aprile del 2005 è entrato alla Badia per un’esperienza monastica. Con il diaconato lunedì 13 aprile ha compiuto un nuovo passo importante verso l’ordinazione sacerdotale.
Nel frattempo, oltre ad essere un luogo di profonda spiritualità, la Badia di Cava continua a caratterizzarsi come un importante polo culturale per tutto il Meridione. Dal 12 aprile al 30 settembre, infatti, l’ingresso abbaziale è la location dell’esposizione di una copia fotografica di un rotulo membranaceo lungo circa 13 metri, contenente la causa tra l’Abbazia Benedettina di Cava e la Diocesi di Castellaneta per alcuni possedimenti che i benedettini cavensi avevano in quella Diocesi e che i Vescovi castellani ritenevano sotto la loro giurisdizione. L’originale della causa, che ebbe inizio nel gennaio 1298 e terminò nell’aprile del 1299, sarà invece esposto in un’apposita bacheca nella sala settecentesca detta dei “Protocolli” della Biblioteca.
Fino al 1° maggio sarà esposta anche l’“Exultet” degli anni Trenta del 1900 della Comunità Benedettina Cavense. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30. L’iniziativa rientra tra i mille eventi culturali che interessano l’Italia in occasione dell’Expo di Milano.
Valentino Di Domenico
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