Tu sei qui: CronacaSpaccio, ora è caccia ai complici
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 2 luglio 2002 00:00:00
Testimonianze, tabulati telefonici e, soprattutto, filmati registrati, che ritraggono spacciatori e clienti mentre si scambiano la dose giornaliera. Parte da qui l'offensiva contro la fiorente attività di spaccio in città. Dopo gli arresti e le denunce del fine settimana, Polizia e Carabinieri lavorano su diversi elementi: le confessioni di alcuni clienti e le cassette registrate dagli agenti della Squadra Anticrimine con una telecamera nascosta. In queste ore potrebbero essere già identificati nuovi tasselli di un giro che vede il centro cittadino come base dei traffici. Di più, molto di più di un semplice scambio di dosi a pagamento. Dietro l'operazione portata a termine dai Carabinieri della Stazione locale, guidata dal comandante Giuseppe Recchimuzzi, con l'arresto del «pusher» Giuseppe Calabrese, 28enne di Salerno, fermato con addosso 20 stecchette di hashish pronte per la vendita, ci sarebbe il tentativo di far rivivere il traffico di droghe leggere, ampiamente radicato nelle vie del centro, e di occupare uno spazio solo un paio di anni fa dominio incontrastato di una banda di ragazzini, alcuni dei quali ancora coinvolti in processi per droga, come il baby boss Giovanni Squillace. I militari hanno seguito alcune segnalazioni giunte in Caserma, per lo più testimonianze di giovanissimi clienti abituati a contattare chi era disposto a portare fino a domicilio la dose giornaliera o quella particolare per il weekend. Così, sabato sera, i Carabinieri sono riusciti ad incastrare Giuseppe Calabrese con addosso, ben nascoste nei pantaloni, 20 stecche di hashish. In queste ore il lavoro degli inquirenti è a tutto campo. Continua senza sosta l'attività investigativa della Squadra Anticrimine, diretta dal vicequestore Sebastiano Coppola, che nella stessa giornata di sabato ha acciuffato due ragazzini in possesso di stecche di hashish. Armati di telecamera, gli agenti della Mobile sono riusciti a filmare l'attività di spaccio. Ora le cassette potrebbero essere esaminate per ricostruire l'intera organizzazione ed identificare altri volti noti. Per ora, è certo che gli scambi avvenivano in uno dei portoni di piazza Duomo, accanto ad una nota rosticceria.
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