Tu sei qui: Cronaca"Sono pronto a pagare"
Inserito da (admin), mercoledì 26 marzo 2008 00:00:00
«Ho sbagliato, ora mi rendo conto di quello che ho fatto e voglio assumermi le mie responsabilità. Se devo pagare, non mi tiro indietro». A 48 ore dalla rissa scatenatasi sabato sera sull'autobus del Cstp diretto a Santa Lucia, il 15enne che ha picchiato un suo coetaneo per aver rivolto attenzioni e sguardi alla sua ragazza rompe il silenzio e decide di confessare. Ascoltato in queste ore dal sociologo Enzo Bove, che partecipa al progetto antibullismo avviato dall'Amministrazione comunale e dalla Polizia Municipale, il giovane ha detto di essersi pentito. Con la voce rotta dalla commozione, ha espresso la sua intenzione di assumersi le responsabilità dell'accaduto e di accettare la "punizione" che gli sarà imposta. Anche i genitori (a quanto si è appreso, appartenenti ad una famiglia nota alle Forze dell'Ordine) hanno concordato con la scelta del figlio di accettare le sue colpe.
Una scelta che per alcuni versi sposa in pieno gli scopi del programma antibullismo, predisposto dall'assessorato alla Sicurezza, in collaborazione con gli agenti della Polizia Municipale e le Forze dell'Ordine del territorio. Per la fine di questa settimana sarà la volta degli altri 31 ragazzi, fermati ed identificati sabato sera per aver preso parte alla rissa e per altri episodi di bullismo consumatisi sui pullman di linea diretti a Sant'Anna, Pregiato e Santa Lucia. Per loro è stata programmata una convocazione di gruppo, alla presenza dei loro genitori. Saranno, infatti, convocati nel salone del Comando della Polizia Municipale, dove saranno presenti, assieme al sindaco Luigi Gravagnuolo ed all'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore, anche gli assistenti sociali ed il sociologo Enzo Bove, che ha partecipato al blitz.
In queste ore, intanto, si sta anche vagliando come e quando far scontare la "pena" prevista per le intemperanze dei ragazzi, sfociate più volte in atti di teppismo, minacce e danneggiamento. «Non è la nostra un'operazione di polizia votata esclusivamente alla repressione - precisa Senatore - A noi interessa prevenire certi fenomeni, come il bullismo, e rieducare i giovani ad un vivere civile. A tale scopo abbiamo pensato ad una forma di "punizione" educativa, impegnando questi stessi giovani nelle attività dei servizi sociali». Diverso il discorso per i restanti 25 ragazzi, beccati senza biglietto. Per loro, infatti, è prevista solo la stesura di un verbale ed il conseguente pagamento di una multa.
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