Tu sei qui: CronacaServizio idrico, mobilitazione generale contro l'ATO 3 e la Gori
Inserito da (admin), mercoledì 11 marzo 2015 00:00:00
Il tentativo di trasferire il nostro servizio idrico alla Gori è un’operazione sciagurata e da non contemplare. In tal senso il Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni ha già deliberato un ordine del giorno che è stato inviato in Regione, ma soprattutto il nostro Consigliere di riferimento, On. Giovanni Baldi, sta avviando un’azione molto forte di protesta in Consiglio regionale allo scopo di stralciare la posizione di Cava de’ Tirreni. L’Ausino è un patrimonio di Cava, è stato fondato dai nostri antenati e noi dobbiamo difenderlo con tutti i mezzi.
Faccio appello a tal proposito al Gruppo consiliare Fratelli d’Italia, il cui Assessore Giovanni Romano è firmatario della proposta di trasferimento anche del nostro servizio idrico alla Gori, perché, al di là di portare iniziative in Consiglio comunale, sappiano fare pressione presso il proprio Consigliere di riferimento, per scongiurare questa sciagura per Cava de’ Tirreni.
Marco Galdi Sindaco
Cettina Capuano: «L’acqua non si tocca, prendiamo esempio da Napoli»
L’acqua non si tocca. L’acqua non ha colore. L’acqua è di tutti. La Città di Napoli, con il sindaco De Magistris, ha dimostrato in materia di acqua come i Comuni possono e devono deliberare nel rispetto della volontà popolare. I beni primari e necessari come l’acqua devono restare un patrimonio pubblico sul quale non si deve in alcun modo speculare. Non si possono fare profitti sull’acqua disattendendo quanto deciso dallo strumento di democrazia diretta del referendum del 2011, che verteva proprio sulle medesime tematiche. L’acqua è un bene che va tutelato insieme al rispetto ed alla dignità della volontà popolare.
La Città di Napoli è un passo in avanti in questa battaglia, per questo motivo chiederò personalmente al sindaco Luigi De Magistris di istituire un’assemblea pubblica e decidere sul da farsi. Nella giornata di lunedì 9 marzo la delibera che sancisce tali principi è stata votata da tutto il Consiglio comunale, ad esclusione di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Ncd. Sono, quindi, fortemente contraria alla possibile approvazione da parte del Consiglio regionale del Disegno di Legge n. 477 riguardante il “Riordino del Servizio Idrico Integrato”, atto alla privatizzazione del bene primario dell’acqua pubblica. Se non ora quando?
Ufficio Stampa Cettina Capuano
Cava5stelle “urla”: «No all’Ato 3 ed alla Gori»
Oggi, mercoledì 11 marzo, si apre in Consiglio regionale il dibattito sulla riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato e la sua nuova disciplina. La proposta in discussione vede la riperimetrazione degli Ato con lo spostamento di Comuni in Ato diverse da quelle precedenti. Il Comune di Cava de’ Tirreni, secondo questa proposta contenuta nel disegno di legge in discussione, rientrerebbe nell’Ato 3 Sarnese-Vesuviano, gestito dalla GORI, e non più nell’Ato 4 Sele (gestione Ausino).
Il Movimento Cava5stelle lancia un appello alla mobilitazione generale di tutti i cittadini cavesi e dei responsabili istituzionali, in primis il Consigliere regionale Giovanni Baldi nella sua figura sia di membro del Consiglio regionale che di appartenente all’attuale maggioranza di governo, in scadenza per le prossime elezioni regionali. Si esortano anche il Sindaco Marco Galdi e la Presidente dell’Ausino, Matilde Milite, ognuno per la propria competenza ed il proprio ruolo, a chiarire alla cittadinanza le proprie posizioni in merito allo spostamento all’Ato 3 del nostro Comune e ad esercitare tutte le dovute azioni e pressioni sul Consiglio regionale e sugli organi decisori affinché sia rivista la scelta ed il Comune di Cava de’ Tirreni resti nel suo ambito di riferimento naturale, il bacino idrografico del Sele Ato 4.
Pochi dati per comprendere che questo spostamento sarà un ulteriore salasso per le tasche dei cittadini cavesi. Si vedano le tabelle in allegato, in cui si evidenziano i costi molto alti della Gori rispetto all’Ausino, e non in secondo piano gli incivili tagli di fornitura di un bene vitale come l’acqua di cui sono piene le cronache dei giornali. Ricordiamo a tutti che la città di Cava de’ Tirreni è già stata penalizzata rispetto ai servizi offerti e tagliati alla popolazione come quelli della Sanità, della Giustizia, dell’Inps, dei Trasporti, ecc. A nulla valga la ridefinizione tariffaria da farsi successivamente secondo quanto previsto dalla nuova disciplina, ciò che vale è l’atto regionale e le convenzioni con i Comuni che si firmeranno.
La città ha già pagato un prezzo altissimo e risulta terra di conquista nelle scelte politiche regionali. È ora di dire basta. Si invitano tutti i cittadini cavesi di qualsiasi orientamento politico a mobilitarsi ed agire sui Consiglieri regionali e parlamentari di riferimento per dire “No” allo spostamento del Comune di Cava nell’Ato 3. Siamo ancora in tempo, ma bisogna agir. La città non ha bisogno di Ponzio Pilato e di chiacchiere sine die, ma di tutele e garanzie certe, dovute ad una città che ha già dato tanto.
Cava5stelle
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