Tu sei qui: CronacaServizio Civile, triplicate le richieste: volontariato o surrogato del lavoro?
Inserito da (ilvescovado), mercoledì 10 maggio 2017 00:04:44
Sempre più ragazzi italiani sono impegnati nel Servizio Civile Nazionale: dai 15mila del 2014, ai quasi 50mila del 2017. Le richieste per farne parte sono aumentate anche perché, in tempi di crisi e disoccupazione giovanile, 433 euro al mese per un anno fanno comodo. Se poi, come si evince dai dati Inapp, il 22,5% dei giovani volontari trova lavoro attraverso l'ente al quale era stato assegnato, è semplice spiegare questo boom di adesioni.
La sociologa Chiara Saraceno ne analizza i lati positivi, ma anche i risvolti negativi. «Fa curriculum, può essere spesa come esperienza lavorativa oltreché di impegno civile, consente di mettere un piede in un settore del mercato del lavoro, quello del non profit, che ha tenuto meglio, negli anni della crisi, rispetto al settore profit», spiega. C'è però il rischio di «una visione distorta dello stesso servizio civile, che lo rende non già una scelta di partecipazione civile alla costruzione del bene comune, ma una sotto-occupazione in mancanza di meglio».
Secondo il Rapporto giovani 2016 realizzato da Alessandro Rosina, ordinario di demografia e statistica sociale all'università Cattolica di Milano, però, «ad essere più attivi nel sociale non sono tanto quelli spinti dalle carenze di opportunità ma quelli attratti dalla possibilità di mettersi alla prova per fare concretamente qualcosa di utile e di valore». Dato che rinfranca sull'utilità di questa attività. Anche il docente, però, avverte che il servizio civile non deve essere «ammortizzatore sociale, ufficio di collocamento o surrogato del lavoro: non un parcheggio per chi non trova di meglio, ma un laboratorio per rafforzare competenze ed essere cittadino attivo».
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