Tu sei qui: CronacaSe.T.A., Fiorillo assolto...o quasi
Inserito da (admin), giovedì 26 ottobre 2006 00:00:00
Il processo sulla complessa vicenda della Se.T.A., la società mista creata per la gestione del ciclo dei rifiuti, che ha visto imputati l'ex sindaco Raffaele Fiorillo, l'ex assessore alle Finanze, Roberto Caliendo, oltre ai vertici della mista, si è concluso con un'articolata sentenza, comprensiva di condanne per alcuni reati ed assoluzioni per altri. Ma nonostante la pronuncia in primo grado, resta ancora aperto un fronte investigativo, in quanto non è stata ancora scritta definitivamente la parola fine all'intera vicenda.
La III Sezione penale, presieduta da Dionigio Verasani, a latere Elvira Bellantoni e Daniela Critelli, oltre a pronunciare la sentenza, accogliendo solo alcune delle richieste di condanna avanzate dal pm Maria Grazia Genoese, ha contemporaneamente disposto con ordinanza la remissione degli atti al pubblico ministero in relazione ad uno dei falsi contestati a Fiorillo. I giudici hanno, infatti, assolto l'ex sindaco per alcuni capi d'imputazione, come quello di falso relativo all'individuazione del socio privato da affiancare alla Gepi, individuata poi nella Gesenu, mentre in relazione al falso relativo alla delibera del 13 luglio del 1998 ha rimesso gli atti al pubblico ministero, perché eserciti l'azione penale. I giudici hanno ritenuto che, a seguito dell'istruttoria dibattimentale, è emerso un reato di falso diverso da quello inizialmente contestato.
In pratica, per la III Sezione penale al termine del dibattimento è emerso che l'ex sindaco Fiorillo «nel prospettare al consiglio comunale l'avvenuta esecuzione di analisi di mercato, induceva in errore i consiglieri circa la convenienza economica del canone corrisposto alla Se.T.A., determinandoli così all'approvazione del bilancio», è scritto nell'ordinanza di trasmissione degli atti alla Procura. È questo, secondo i giudici, il reato su cui eventualmente la pubblica accusa potrà esercitare l'azione penale, mentre inizialmente il falso era stato configurato e contestato perché, contrariamente al vero, la Se.T.A. era stata considerata dalle indagini svolte e dalle analisi di mercato la più qualificata tra le società a capitale pubblico.
Sono stati, invece, condannati Carlo Rosario Noto La Diega ed Eduardo D'Amico, rispettivamente amministratore e presidente della Se.T.A., a 1 anno di reclusione ciascuno ed al pagamento di 300 euro di multa, mentre Franco Sassaroli, che rivestiva il ruolo di direttore della società mista, a 8 mesi di reclusione ed al pagamento di 200 euro di multa. Le condanne sono state inflitte in relazione al falso per la dichiarata disponibilità dei mezzi per la raccolta dei rifiuti e la mancata assunzione del personale. Invece gli stessi, assieme con l'ex sindaco Raffaele Fiorillo, Giovanni Vergari, sindaco della società, e l'ex assessore alle Finanze, Roberto Caliendo, sono stati assolti per gli altri falsi e per la truffa per difetto di querela, in quanto non è stata considerata ai danni del Comune, ma come truffa semplice. La difesa è stata sostenuta, tra gli altri, dagli avvocati Gerardo Grisi, Patrizia Macario, Agostino De Caro e Michele Pinto.
Fiorillo: «Sapevo di aver lavorato bene»
«Giustizia è fatta»: così Raffaele Fiorillo dopo l'assoluzione nella vicenda giudiziaria della Se.T.A. «Finalmente la verità è venuta a galla. Ero accusato - spiega l'ex sindaco - di aver venduto azioni delle Se.T.A. ad altri Comuni senza aver indetto una regolare gara. I giudici mi hanno assolto». Ha dubitato che potesse finire diversamente? «Ero convintissimo di aver ben operato. Considero i magistrati che mi giudicavano all'altezza del compito, sapevo che sarebbero andati fino in fondo». Spesso, quando una persona è indagata, si usa dire che la giustizia deve fare il suo corso. Nel suo caso? «Ne sono più che mai convinto. Peccato, però, che i processi durino sempre molto. Sono passati circa 7 anni e posso assicurare che non è poco». Ritiene ci siano state speculazioni da parte di qualche forza politica? «Eccome, ci sono state. Il centrodestra ci è andato a nozze. Ma alla fine anche loro si devono ricredere. Chi opera con rettitudine non ha paura di nulla». Cosa si augura adesso? «Ho solo un desiderio: gli stessi titoloni sui giornali di quando annunciavano il mio coinvolgimento nell'affare Se.T.A. Chiedo molto?». Ma sembra che ci sia ancora qualche strascico nel processo...«Non è così, la vicenda è ormai conclusa. Sono soddisfatto e tranquillo».
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