Tu sei qui: Cronaca"Scatta l'ora x, quale futuro per la sanità a Cava?"
Inserito da Avv. Francesco Avagliano (admin), mercoledì 1 luglio 2009 00:00:00
L’associazione nazionale dei consumatori Assoutenti, riconosciuta dal competente Ministero e facente parte del Consiglio nazionale dei Consumatori, nella persona del Presidente provinciale di Salerno, Avv. Francesco Avagliano, dirama il seguente comunicato stampa:
"Sulla questione ospedale, l’unica verità che i cittadini devono conoscere si trova nella legge regionale che i commissari dovranno applicare quasi alla lettera. Detta norma prevede per Cava, al momento, un declassamento certo con un presidio di primo soccorso a partire da oggi, 1 luglio 2009. Apparirà quindi evidente a tutti che nessuno si può al momento erigere a salvatore della patria, perché come dice un antico detto "carta canta" o meglio "verba volant scripta manent".
La legge regionale della Campania n° 16 del 28 Novembre 2008 prevede per il Presidio Ospedaliero S. Maria dell’Olmo un compito diverso dall’attuale, e cioè:
1) Presidio di Primo Soccorso, con diagnostica di base, riduzione dei posti letto da 132 a 122;
2) le UOC, Unità Operative Complesse, saranno trasformate in unità operative semplici; la legge regionale n° 16 ed il suo piano di attuazione, infatti, sembrano prevedere il declassamento dei reparti che non raggiungono i 25 posti letto. Tali divisioni da strutture complesse diventeranno strutture semplici: ciò significa che durante le ore notturne non si prevede la presenza di alcune figure professionali come il radiologo ed il chirurgo, che ora come ora esistono;
3) vi sarà la soppressione dell’UTIC (Unità di terapia intensiva cardiologica). Sarebbe gravissimo chiudere l’emergenza cardiovascolare a Cava ed in Costa D’Amalfi, significherebbe infatti mettere in serio pericolo la vita dei cittadini per quella che è la prima causa di morte nel mondo;
4) la Rianimazione sarà trasformata in trattamento intensivo post operatorio con 4 posti letto a Cava e 4 a Castiglione; è utile infine segnalare come il numero complessivo dei posti letto presenti sul territorio dell’ex Asl Sa 1 è già ora al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge. Il tasso di ospedalizzazione, per i casi acuti, è infatti fissato a 3,5 posti letto per ogni mille abitanti e tale parametro dovrà scendere a 3,2 posti letto nel 2011 ed a 3 posti letto nel 2015. Considerando, quindi, i circa 300.000 abitanti dell’ex Asl Sa 1, i posti letto a disposizione dovrebbero essere oltre i mille. Mille posti letto che, oggi come oggi, non si raggiungono in alcun modo, pur volendo sommare gli attuali posti letto degli ospedali presi in esame.
Da oggi l’ospedale di Cava de’Tirreni non potrà quindi più accogliere i casi di codice rosso (ossia i pazienti più gravi), che saranno veicolati in ospedali del territorio con struttura di pronto soccorso. Ma i pazienti con codice giallo, dopo il declassamento del nosocomio metelliano, potranno ancora ricevere la giusta cura ed attenzione? Molto spesso, infatti, può capitare che un paziente con codice giallo possa subire poi un peggioramento delle sue condizioni, tale da sfociare in un codice rosso.
Rispetto alle circa 30.000 prestazioni erogate dal Pronto Soccorso di Cava, circa il 35% sono codici gialli. Giustamente questi casi potrebbero non essere più trattati come prima, vista la paventata chiusura o soppressione dei reparti di terapia intensiva e la Rianimazione.
Con quali mezzi verranno trasportati i pazienti più gravi presso gli altri nosocomi?
Attualmente a Cava vi è solo una presenza di ambulanza di tipo b, che quindi non si avvale della presenza del medico rianimatore a bordo, capace di curare e monitorare il paziente durante il trasporto. Si sente parlare, infine, anche di eliporto per il trasporto dei pazienti dalla costiera amalfitana ma tali mezzi aerei possono essere utilizzati solo di giorno.
Situazione Ospedale Cava de’Tirreni
Vi è una carenza di personale infermieristico superiore alle 20 unità, il tutto a discapito della qualità e della quantità delle prestazioni erogate, oltre al continuo ricorso allo straordinario. Vi è, inoltre, una carenza del personale ausiliario sociosanitario vicina alle 10 unità. Tutto ciò comporta disagi e carenze igieniche nella struttura.
In relazione, poi, alla vicenda Distretto, nel prendere atto di una nota ministeriale letta in Consiglio Comunale dal consigliere Luigi Napoli, si precisa quanto segue:
Detta nota evidenzia come "l’effettiva realizzazione dell’intervento sopra citato è ad oggi sospesa in attesa del processo di razionalizzazione dei distretti che interessa l’intero territorio regionale. Nell’ambito del più ampio disegno di razionalizzazione delle reti assistenziali, ai sensi di quanto definito nel Piano di Rientro del deficit sanitario della Regione Campania, secondo quanto comunicato dalla Regione Campania con nota prot. Del 6/3/2009".
E' chiaro, quindi, a tutti che, fin quando non vi sarà il rientro dal deficit, non sarà possibile, al momento, procedere alla realizzazione di detta struttura, in assenza della erogazione dei fondi già previsti, ma non erogati proprio per detto Piano di rientro dal deficit di valenza regionale.
Infine, un invito al Sindaco Gravagnuolo a lavorare tutti insieme, magari con un tavolo di concertazione, affinché con un dialogo con le autorità commissariali e subcommissariali si riescano ad individuare, per la città di Cava de’Tirreni ed il suo comprensorio, le soluzioni migliori in un’ottica di forzata rivisitazione dei servizi sanitari nel complesso da garantire alla cittadinanza tutta".
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