Tu sei qui: CronacaScandalo ‘parentopoli’ all’Unisa, rettore Tommasetti: «La nostra azione di governo è improntata alla trasparenza»
Inserito da (ilvescovado), martedì 22 novembre 2016 11:00:49
È finito alla ribalta nazionale lo scandalo "Parentopoli" scoppiato all'Università degli Studi di Salerno dopo l'articolo pubblicato quotidiano La Città il 12 ottobre scorso. Dell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore è tornato ad occuparsi il quotidiano La Repubblica, con l'articolo del 20 novembre scorso. Concorsi e assegni di ricerca pilotati, cattedre affidate a parenti entro il quarto grado (contro le specifiche indicazioni delle Legge Gelmini), candidati ammessi ai bandi senza un'adeguata attività di ricerca, senza dottorato alle spalle, esami facilitati. Queste le accuse, che da aprile vedono otto indagati, tra cui il rettore.
Ma Aurelio Tommasetti, dirigente dell'Università da novembre 2013, si dice tranquillo.
«L'amministrazione, il giorno 18 novembre, ha inviato alla Procura - dichiara - la documentazione richiesta, attingendo la stessa dalle proprie banche dati e chiarendo che, per alcuni dei nominativi indicati, non è stato rinvenuto alcun tipo di rapporto contrattuale con l'Ateneo, né alcuna relativa documentazione. Tralasciando ogni valutazione sulla circostanza che si tratta di indagini scaturite da esposti anonimi - aggiunge Tommasetti - ribadisco la massima disponibilità, mia e dell'Amministrazione, alla collaborazione con gli organi inquirenti, nella convinzione che, qualora emergessero elementi di irregolarità, l'Ateneo non potrà che trarre beneficio dallo svolgimento dell'attività di indagine. La nostra azione di governo rimane come sempre improntata alla trasparenza, alla difesa del merito, alla tutela dell'istituzione».
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