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Cronaca

"Scacchiera umana" e sparo dei pistoni a mezzogiorno, quale futuro?

Inserito da (admin), giovedì 27 gennaio 2011 00:00:00

“La Partita a scacchi in costume” e lo sparo dei pistoni a mezzogiorno dinanzi al Palazzo di Città: le due iniziative organizzate dall’Amministrazione Galdi per promuovere le tradizioni metelliane ed accrescere il flusso turistico in città “dividono” i cavesi. Non mancano critiche ed elogi da parte dei cittadini, per commentare i quali, oltre che per scoprire progetti e prospettive dei due eventi e più in generale dell’universo folcloristico cittadino, abbiamo chiamato in causa direttamente il sindaco Marco Galdi. Parola, dunque, al primo cittadino.

Nello scorso mese di settembre è andata in scena la prima edizione de “La Partita a scacchi in costume”. Qual è il suo bilancio dell’iniziativa?
Si tratta di un’ulteriore opportunità per valorizzare la nostra tradizione. Certamente è stata la prima esperienza, che necessita di essere migliorata. Ma sono certo che nel tempo anche la partita a scacchi diverrà un’ulteriore attrattiva per la città di Cava de’ Tirreni. Ovviamente si tratta di consolidarla e di farla conoscere soprattutto anche “extra moenia”.

Non sono mancate le critiche all’organizzazione dell’evento. Tra le principali, la scarsa conoscenza generale del gioco degli scacchi, il che ha impedito a molti di seguire l’appuntamento con cognizione di causa, ed i tempi eccessivamente lunghi e “morti”. Come risponde a queste lamentele?
La scarsa conoscenza è un gap che si colmerà con il tempo. Già quest’anno è intenzione dell’Amministrazione sostenere un corso del gioco degli scacchi per i giovani, per consentire, appunto, una più ampia partecipazione anche a quest’esperienza. Invece, circa i tempi morti della manifestazione, francamente condivido poco questa affermazione, anche perché aver stabilito non più di un minuto per mossa mi pare davvero il minimo per consentire una partita almeno riflettuta e serena.

L’iniziativa sembra destinata ad essere riproposta nella prossima primavera. Quali sono le novità in cantiere?
Sicuramente cercheremo di dare più pubblicità all’evento nel contesto del marketing territoriale che l’Amministrazione sta mettendo in campo in occasione delle celebrazioni del Millennio della nostra Abbazia benedettina. Non escludo anzi che, con il permesso del Padre Abate, si possa immaginare almeno una partita sul piazzale della Badia, magari nella prossima primavera-estate.

Sempre nello scorso mese di settembre è partita un’altra iniziativa: lo sparo dei pistoni allo scoccare del mezzogiorno nel week-end dinanzi al Palazzo di Città. Anche in questo caso le chiediamo un bilancio.
Diciamo che l’iniziativa ha suscitato sicuramente una certa curiosità ed interesse. Ed anche in questo caso vogliamo darvi continuità nell’anno del Millennio, considerandola un’ulteriore attrazione per Cava.

Negli ultimi tempi l’appuntamento non è stato più riproposto. Quali i motivi dell’interruzione? E’ prevista a breve una ripresa dell’iniziativa?
I lavori sulla via Tommaso Cuomo, che fiancheggia il Comune, hanno reso necessario l’utilizzo temporaneo del piazzale antistante il Comune, in Piazza Abbro, per il parcheggio delle autovetture. È, dunque, circostanza di fatto impeditiva della prosecuzione dell’iniziativa. E’ evidente che non appena i lavori saranno terminati la piazza tornerà al suo uso normale. Ed anche l’iniziativa dei trombonieri a mezzogiorno sarà riavviata.

In molti, pur apprezzando l’iniziativa, hanno sottolineato che bisognerebbe creare un’attesa per lo sparo ed un seguito, semmai con un corteo che, partendo dal Corso, richiami l’attenzione e “conduca” cittadini e turisti fino a Piazza Abbro. Cosa ne pensa?
Mi pare una buona idea. Evidentemente comporta problemi di costi economici. Magari possiamo verificare occasionalmente di realizzare un’iniziativa di questo tipo.

In definitiva, i due eventi sono riusciti a generare l’indotto turistico-commerciale che si aspettava la sua Amministrazione in fase progettuale?
Si tratta di iniziative che richiedono tempo per affermarsi e, solo se insisteremo, ne avremo un beneficio duraturo. E’ evidente che si è trattata in prima fase di una mera sperimentazione.

Dopo averlo conosciuto meglio e più da vicino in questi primi 10 mesi da sindaco, come giudica l’universo folcloristico cavese?
Sono sempre più convinto che le potenzialità del folclore a Cava de’ Tirreni sono enormi, al punto che uno dei miei assessori, Carmine Adinolfi, ha ricevuto da me una delega specifica per la valorizzazione del folclore. Probabilmente un po’ più di ordine ed una regia più unitaria delle iniziative potranno favorirne una migliore divulgazione fuori dai confini cittadini. In previsione, e non è un caso, vi è in questo momento un confronto con la Provincia di Salerno per la costituzione di una fondazione culturale che potrebbe anche occuparsi della promozione delle tradizioni popolari di tutta la terra salernitana e, naturalmente, di Cava de’ Tirreni, con la sua storia millenaria.

In che modo le associazioni folcloristiche cittadine saranno “impiegate” per il Millennio? Al di là della “Disfida dei Trombonieri” e degli altri appuntamenti tradizionali, sono in programma nuovi eventi folcloristici nel calendario dei festeggiamenti?
Oltre alle tradizionali manifestazioni, possiamo prevedere in occasioni di iniziative varie, convegni, ecc., che vi siano degli spettacoli e delle piccole esibizioni in cui gli ospiti di Cava possono conoscere il nostro folclore attraverso i costumi dei nostri trombonieri, sbandieratori e cavalieri. Ovviamente si tratta di concordare il tutto con gli organizzatori delle varie manifestazioni.

In conclusione, cosa si aspetta realmente e concretamente per la città di Cava de’ Tirreni dal tanto atteso evento Millennio?
Per la verità già in campagna elettorale ho avuto modo di chiarire più volte che quest’evento, pur importantissimo per la nostra città, non potesse essere enfatizzato a tal punto da diventare l’unica prospettiva di sviluppo della nostra economia e del futuro di Cava de’ Tirreni. Certamente il Millennio dell’Abbazia benedettina ha prima di tutto un valore religioso e di risveglio delle coscienze. Poi mi aspetto che i cittadini conoscano meglio e di più il nostro patrimonio artistico e culturale. Ed infine, sarà sicuramente un’occasione per proiettare la nostra città sulle vetrine regionali, nazionali e, perché no, internazionali. Stiamo lavorando alacremente per questo. Abbiamo realizzato una squadra di persone qualificate che sarà dedicata appositamente a questo scopo. I risultati, siamo certi, verranno. Nell’interesse della città.

Intervista tratta da “Carpe Diem...”, periodico a cura dell’Associazione “Archibugieri SS. Sacramento”

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