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Cronaca

Sanità, la verità di Germano Baldi

Inserito da Dott. Germano Baldi (admin), giovedì 26 marzo 2009 00:00:00

Comunicato Stampa del dott. Germano Baldi, medico di assistenza primaria Asl Sa1 Distretto Sanitario n. 4, nonché Assessore alla Qualità dell’Ambiente e della Salute della Comune di Cava de’Tirreni:

"Le polemiche di questi giorni esternate attraverso i mass media locali, riguardo la paventata chiusura del nosocomio cittadino, mi obbligano a dare alcuni chiarimenti, in quanto persona informata dei fatti, onde apportare un contributo di verità al dibattito, per non rischiare una deriva di veleni che sicuramente non porterebbe alcun beneficio propositivo alla risoluzione del problema. Posso affermare, senza alcun dubbio di smentita, in quanto sono stato testimone diretto, del totale impegno profuso dal Sindaco Gravagnuolo nel difendere le sorti della sanità cavese, sia ospedaliera che territoriale. Sin dal suo insediamento, innumerevoli sono stati gli incontri con la dirigenza dell’Asl per promuovere la costruzione di un nuovo ospedale, per superare tutte le carenze strutturali, logistiche, organizzative, che affliggono l’attuale nosocomio e che lo rendono non competitivo rispetto le altre realtà viciniore per mancanza di alcuni minimi requisiti di legge (vedi accreditamento) e per cui scarsamente difendibile. A prova di ciò c’è il fatto che tuttora il Sindaco, testardamente, ha voluto mantenere l’area circostante il plesso dove insiste attualmente la fisiopatologia respiratoria, quale area di edilizia sanitaria, nonostante da più parti ci sono state richieste di variare la destinazione urbanistica, permettendo l’insediamento di industrie o attività artigianali, per lo sviluppo economico e occupazionale della città.

Innumerevoli sono stati gli interventi presso la direzione generale dell’Asl per sollecitare la costruzione del nuovo distretto, per venire incontro alle innumerevoli sollecitazioni che giornalmente riceve un sindaco dai suoi cittadini. Come non ricordare i disagi cui sono sottoposti quotidianamente pazienti e loro familiari, per la mancanza di un ambulatorio di odontoiatria, per l’impossibilità di eseguire un semplice elettroencefalogramma; per il fatto che bisogna andare alla farmacia territoriale a Nocera Inferiore per alcuni farmaci; per la mancanza della riabilitazione e fisioterapia pubblica; per le lunghe liste di attesa per alcune branche specialistiche; per non parlare dell’impossibilità sul territorio di poter effettuare semplici esami diagnostici per cardiologia, otorino, oculistica ecc. in struttura pubblica.

Nel disegno di razionalizzazione della rete ospedaliera, era stata definita la soppressione dell’ostetricia e del nido di neonatologia, oltre che dell’ortopedia, per cui non sarebbero nati bambini a Cava de’Tirreni e solo grazie all’impegno del Sindaco, siamo riusciti a mantenere i posti letto e i reparti suddetti. Oggi, con la legge regionale 16/08, vediamo che sulla carta, il Pronto Soccorso viene definito Primo Soccorso e ci viene tolta l’unità coronarica e la rianimazione.

Costante e pressante è stato l’impegno del Sindaco per difendere il Pronto Soccorso e quindi l’Area emergenziale, impegnando tutto il suo peso istituzionale di Sindaco della seconda citta’ della provincia di Salerno e di presidente della Conferenza dei Sindaci. Infatti agli inizi di marzo arriva all’attenzione del Sindaco una proposta del Direttore Generale D’Anna, con cui viene ripristinato il Pronto Soccorso con Utic e Rianimazione. Ed ora arriviamo alla storia di oggi, con il commissariamento, la costituzione dell’Asl unica da qui a giugno e la condizione obbligata di navigare a vista, considerata l’incertezza dei tempi, con la minaccia più volte manifestata, da parte del governo nazionale, di commissariare la sanità in Campania.

Questa è la verità, dichiarata anche dal Sindaco lunedì scorso, nell’incontro con la cittadinanza tenutosi presso la Sala Teatro Comunale e ratificata dal direttore generale, allora ancora in carica, Dott. D’Anna, quasi come se fosse stato un notaio. Altre verità non esistono ed è strumentale e demagogico invitare a percorrere strade non ortodosse, per contrastare una legge regionale che può essere cambiata solo in consiglio regionale, mentre eventuali aggiustamenti tecnici-organizzativi interpretativi possono essere concordati solo nelle opportune sedi istituzionali, cosa che il nostro Sindaco, uomo delle istituzioni, sta facendo con competenza e prestigio, visto anche il ruolo da poco assunto, quale Vicepresidente regionale di Federsanità.

Questa è la verità ed è conosciuta da tanti medici che occupano posti di rilievo nella sanità cavese e nelle istituzioni pubbliche e private, per cui è incomprensibile la intempestività con cui si è procurato terrorismo psicologico nella città, affiggendo sulle mura manifesti che denunciavano l’imminente chiusura dell’ospedale, prefigurando scenari apocalittici. A ciò si associava una “spontanea” raccolta di firme, il tutto condito da un passaparola scritto e non scritto, che il Sindaco di Cava era distratto sull’argomento, che non stava facendo niente, dando adito a qualche garibaldino di ventura, guarda caso anche impegnato in campagne, non guerrafondaie ma elettorali, ad ergersi a paladino della sanità cavese.

Questo non è giusto, non è etico. Non si può immolare sull’altare del consenso elettorale la figura di un sindaco che sta dando il proprio impegno con abnegazione e dedizione totale nella difesa della città di Cava de’Tirreni e nel garantire il diritto alla salute dei cittadini, sacrificando se stesso e i suoi affetti. Questo non è il momento delle divisioni, ma il momento in cui il Sindaco non va lasciato solo e tutte le istituzioni, pubbliche e private, devono unirsi per raggiungere il fine comune e cioè salvare l’Ospedale di Cava de’Tirreni.

Un comportamento civile, leale, voleva che si chiamasse il Sindaco per constatare lo stato dei fatti e insieme mettere in campo le strategie per ottimizzare il risultato. Ritengo che sia prioritario in questo momento recuperare i rapporti umani, stare vicini al nostro Sindaco e tutti insieme far sentire la voce forte, sia a livello regionale, che a livello nazionale. L’invito che faccio ai medici, miei colleghi, è di intraprendere un cammino di trasparenza e coerenza, rinunciando a salvaguardare solo il proprio orticello, a bazzicare meno segreterie politiche, a curare i rapporti con manager e direttori sanitari solo per motivi istituzionali, lavorando per l’efficienza e la razionalizzazione della sanità, nell’interesse supremo di tutelare la salute del cittadino, bene costituzionalmente garantito, perché amici miei, sono finiti i tempi delle vacche grasse e non c’è più trippa per i gatti.

Questo naturalmente non è sparare nel mucchio, perché come esistono politici seri e onesti, così esistono medici seri e onesti. Mi rivolgo solo a quei medici che durante la mia lunga militanza politica ho trovato nelle segreterie politiche ad incontrare il potente di turno, che guarda caso aveva anche indicato il manager della sanità di turno (penso che lo sfogo del Sindaco su You Tube era rivolto a questi signori). Mi hanno riferito che qualche medico abbia detto che lo sfascio della sanità è colpa dei politici; io questa differenza tra politici e medici proprio non la capisco; nella nostra amministrazione ci sono tre assessori e quattro consiglieri comunali medici. Ritengo che esista un rapporto incestuoso tra politica e sanità; la politica è espressione della sanità o la sanità è espressione della politica? Comunque, bando le divagazioni, personalmente il mio impegno, sia nella politica che nella medicina, avviene secondo scienza e coscienza e chiedo a tutti gli uomini di buona volontà, a quelli che io amo definire il popolo di Dio, di bandire amarezze, dissapori e quant’altro, per unirci tutti insieme al nostro sindaco a combattere questa battaglia per la salvaguardia dei diritti del popolo cavese. Scusate per lo sfogo".

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