Tu sei qui: CronacaSan Pietro, camionista alla sbarra
Inserito da (admin), lunedì 16 febbraio 2004 00:00:00
Il 2 marzo del 2000 lo scooter su cui viaggiavano Pasquale Lamberti e Pasqualina Della Rocca, entrambi minorenni, urtò contro il portellone di un camion: un grosso tir usato per il carico e scarico di bestiame. I due ragazzini morirono a distanza di poche ore l'uno dall'altro. Martedì scorso, il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Salerno, Michele Bonauro, ha rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio plurimo Generoso Siani. L'uomo, originario di San Pietro (la frazione ove accadde l'incidente), era il proprietario del camion, fermo in sosta. Nel corso dell'udienza preliminare il pm Sassano ha chiesto il rinvio a giudizio perché, secondo l'accusa, Siani avrebbe fermato il camion in sosta davanti alla sua abitazione con il portellone posteriore totalmente aperto, senza la presenza di catarifrangenti o altra segnalazione. L'inizio del processo, che vedrà in veste di imputato Generoso Siani, difeso dagli avvocati Vittorio e Giovanni Del Vecchio, è stato fissato per il 9 novembre 2004. In aula saranno presenti anche i familiari di Pasquale Lamberti, difesi dall'avvocato Marco Senatore, e di Pasqualina Della Rocca, assistiti dall'avvocato Pasquale Adinolfi, costituitisi parte civile. La notizia del rinvio a giudizio del camionista di San Pietro fa ripiombare nello sconforto un'intera frazione, segnata da una tragedia senza precedenti per la gente del posto. Era il 2 marzo di 4 anni fa: Pasquale Lamberti, all'epoca dei fatti appena 16enne, si era trasferito insieme alla sua famiglia a San Pietro. Qui, dopo tanti anni di promesse e speranze di avere finalmente una casa, la famiglia Lamberti si era vista assegnare un appartamento nelle nuove palazzine popolari. Erano trascorsi solo pochi giorni, quando quella terribile sera Pasquale decide di accompagnare la sua giovane cognata, la sorella della sua fidanzatina, a casa. Non vuole che aspetti l'autobus di linea e così prende il suo scooter. Il tratto è breve. Salgono sul motorino, percorrono pochi metri, passano dinanzi alla Cattedrale e poi, sul rettilineo che porta al bivio con l'Annunziata, avviene l'impatto. Il giovane perde l'equilibrio: i due cadono sull'asfalto, dopo aver battuto violentemente la testa. Arrivano immediatamente i soccorsi. Il medico del 118, coadiuvato dagli operatori dell'Humanitas, presta le prime cure. Per Pasquale non c'è nulla da fare: il cranio del giovane è spaccato a metà. Pasqualina è ancora in vita, ma le sue condizioni sono disperate. La giovane viene trasportata di corsa all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" e subito trasferita al reparto di neurochirurgia di Salerno. Durante la notte Pasqualina cessa di lottare: sopraggiunge una complicazione e la ragazzina muore. Le famiglie dei due giovani ed i conoscenti affollano la sala del Pronto Soccorso, dove si trova la salma di Pasquale. L'intera frazione piomba nello sconforto. Intanto, vengono avviate le indagini. Gli agenti della Polizia ed i Vigili Urbani cercano di ricostruire la dinamica dell'incidente. Dai primi rilievi salta fuori un elemento: sulla strada, fermo in sosta, c'era un camion. Si scopre che si tratta del tir di proprietà di Generoso Siani, usato per il carico e scarico di bestiame. Quella sera, secondo la tesi dell'accusa, il portellone posteriore era aperto, ma non c'era alcuna segnalazione. Secondo i rilievi, eseguiti dal perito nominato dalla Procura, il giovane avrebbe urtato con la scocca del motorino contro il portellone. Quanto basta per fargli perdere l'equilibrio.
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