Tu sei qui: Cronaca"Sagra dello struzzo", gli animalisti cavesi ripartono all'assalto
Inserito da (admin), giovedì 19 luglio 2012 00:00:00
Anche quest’anno, purtroppo, presso il Convento di San Francesco e Sant’Antonio di Cava de’ Tirreni si terrà la “Sagra dello struzzo”. Ed anche in questa edizione l’associazione animalista cavese “Venganch’io” sarà presente durante la prima serata di sabato 21 luglio per protestare contro il perdurare di questa sagra, nonostante le polemiche e gli incidenti dello scorso anno, e per informare i cittadini sull’alternativa vegetariana e vegana ad un’alimentazione onnivora, un’alimentazione salutare e rispettosa di tutti gli esseri senzienti.
I membri dell’associazione “Venganch’io” sentono di dover dire alcune parole ai cittadini. Ci sono tre cose che nella vita non tornano più indietro: la parola data, il tempo trascorso e l’occasione persa.
LA PAROLA DETTA. Il Vescovo alla nostra Presidente aveva assicurato che la Sagra non si sarebbe più fatta e lo stesso monaco dichiarò, ad un quotidiano locale, il 24 luglio 2011: “Lo struzzo scomparirà dal nome della sagra...”.
IL TEMPO TRASCORSO. Dopo un anno tutto è andato nel dimenticatoio: gli insulti, le offese, le botte, la parola data. Ad oggi nessun esponente ecclesiastico ha contattato il ragazzo ferito, nessuna delle donne pesantemente insultate è stata contattata dalle autorità francescane per scusarsi dell’accaduto, anzi si continua a mentire, affermando che siamo entrati nel chiostro, quando invece siamo rimasti sempre e soltanto sulla strada pubblica. I volontari coinvolti sono stati usati come unica “scusante” dell’accaduto, per essere andati lì a provocare (avere delle idee diverse dalle loro significa “provocare”), come se poi un volantino su cui si cercava di sensibilizzare le persone verso la detenzione ed uccisione di un animale esotico potesse giustificare una “sceriffata” con calci, sputi e parolacce.
L’OCCASIONE PERSA. Quella di cercare un dialogo tra i giovani volontari e la Chiesa. E qui non sono state poche le persone a ridere della nostra “ingenuità”, anche per aver creduto alle promesse fatteci l’anno scorso. Alla luce di ciò, troviamo inaccettabile questa sfrontatezza da eterni impuniti e saremo ancora lì a gridare il nostro sdegno per quello che è successo. Siamo qui a dire “No alla sagra dell’arroganza”.
Ufficio Stampa Venganch’io Cavese
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