Tu sei qui: CronacaRogo in via Caliri, il racconto del ‘residente eroe'
Inserito da Il Salernitano (admin), martedì 20 gennaio 2004 00:00:00
Forse un corto circuito alla base del rogo che nella notte tra sabato e domenica ha distrutto 6 auto parcheggiate sotto al civico 86 di via Caliri. La Polizia di Stato, dopo aver posto sotto sequestro l'automobile, una Fiat Tipo di proprietà di Nicola Lodato, carpentiere in pensione, che ha scatenato il rogo a catena, che ha distrutto altri 5 veicoli parcheggiati a pettine vicino alla Tipo, sta cercando di dare un perché all'episodio. Da escludere a priori l'ipotesi del racket, come sottolinea lo stesso vicequestore, Sebastiano Coppola, del Commissariato di Polizia di Cava de'Tirreni. Ma, dopo la nottata di panico passata dai residenti del palazzo, emergono particolari inquietanti. Infatti, dietro alle 6 auto distrutte era parcheggiata una Fiat Tipo con impianto a gpl. Se le fiamme, sedate dai Vigili del Fuoco 20 minuti dopo l'inizio dell'incendio, avessero raggiunto l'auto suddetta, sarebbe successo il finimondo. Lo scoppio dell'impianto a gas, infatti, avrebbe potuto provocare la morte di un nucleo familiare residente al piano terra, che si affaccia proprio sul luogo del terribile incendio, e proprietario del veicolo a gas. «Erano le 4.20 - racconta Francesco Di Giuseppe, inquilino del piano terra - quando sono stato svegliato dallo scoppio degli pneumatici e dalla tapparella che si stava sciogliendo a causa delle fiamme molto alte. Mi sono precipitato giù per spostare la macchina». Un atto coraggioso, il suo. Subito si è messo in auto e, ingranando la retromarcia, l'ha spostata ed allontanata dal rogo, anche se il veicolo ha riportato comunque qualche bruciatura sul parafango. In pochi secondi è risalito in casa ed ha portato in salvo la sua famiglia, tra cui anche il cane. «Al di là della tapparella bruciata - conclude Di Giuseppe - fortunatamente non è accaduto niente di grave. Non sono stato svegliato dai condomini dello stabile, che si erano messi al sicuro. Non so perché non mi abbiano svegliato, ma per fortuna ci è andata bene». Sulle cause del rogo il residente non sa dare una spiegazione. Mai nella zona era successo qualcosa del genere. Un abitato tranquillo, movimentato solo da qualche litigio per il posto auto, ma Francesco Di Giuseppe esclude che si possa essere arrivati ad un atto del genere per tali banali questioni, anche perché tutto poi è stato chiarito. Proseguono, intanto, le indagini della Polizia, che potranno avvalersi anche delle testimonianze dei residenti, ed in particolare del proprietario dell'auto che ha innescato l'incendio. I prossimi giorni serviranno per chiarire una vicenda dai contorni ancora indefiniti.
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