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Cronaca

Ripavimentazione del Corso e rifiuti, cava5stelle all'offensiva

Inserito da (admin), lunedì 16 dicembre 2013 00:00:00

Non ci credevamo, ma purtroppo è vero! Abbiamo riscontrato che la pavimentazione in pietra posta in opera sul Corso Umberto I nel tratto che parte da Piazza San Francesco ed arriva in Piazzetta Di Mauro, nel cuore del Borgo Scacciaventi, apposta circa un mese addietro, presenta sollevamenti di parte del lastricato. Dopo la recente denuncia circa le “toppe” di cemento ed asfalto presenti sul Corso, il gruppo cava5stelle richiama nuovamente l’attenzione dei cittadini sulla mala gestione che i preposti dai nostri amministratori hanno per la cosa pubblica.

Lo scorso 5 dicembre un cittadino ci ha segnalato, immortalandola con una foto, una fase della messa in opera del lastricato nei pressi della Piazzetta del Purgatorio. Il fissaggio dei blocchi veniva effettuato con il “Kerabond” della Mapei, dalla cui scheda tecnica si evince che la messa in esercizio, quindi il calpestio, possa avvenire non prima di 14 giorni. Duole invece constatare che, trascorsi appena 6 giorni, il Corso è stato aperto al transito. Ci chiediamo: il Direttore dei lavori ha tenuto conto di tutte le fasi lavorative? I tempi di apertura al traffico sono stati rispettati? Se la procedura di esecuzione ha interessato tutto il Corso con la stessa tempistica e lo stesso materiale di “fissaggio“, dovremo riscontrare lo stesso risultato di qui a qualche mese anche per l’ultimo tratto realizzato prima della Piazzetta del Purgatorio?

Rivolgiamo un appello all’Amministrazione comunale: i cittadini vogliono la loro città bella, come quella di una volta, ammirata da tutta la Regione e non solo. Il nostro Corso era il fiore all’occhiello, unico nel suo genere in tutta l’Italia Meridionale. La città, che tra le prime del Sud nel ’700 vide come tipologia stradale il “basolato” di tipo lavico, attualmente è diventato un “bouquet di colori”, con toppe multicolori, che vengono apposte al rialzarsi del lastricato. Nonostante siano trascorsi pochi anni dal primo intervento di pavimentazione, sul tratto del Borgo Scacciaventi ci ritroviamo ancora oggi con un ennesimo intervento ove in diversi punti si riscontrano rialzi del lastricato.

Il normale cittadino pagherebbe di tasca sua due volte un lavoro fatto male? Pensiamo proprio di no. Le figure incaricate al controllo probabilmente non pagherebbero due volte il lavoro fatto a casa loro. Il nostro augurio è che l’Amministrazione sia più attenta, perché i cittadini sono stufi di pagare con i propri soldi risultati che allo stato dei fatti sono insoddisfacenti.

cava5stelle

Raccolta firme per la petizione “rifiuti zero”

“Diminuire le tasse salvando l’ambiente”: questa la petizione lanciata dal movimento cava5stelle. In giorni in cui i cittadini si vedono recapitare richieste di pagamento della tassa/rifiuti per centinaia di euro e con un preavviso di pochi giorni, unanime è il coro delle proteste. Molti si chiedono: se, come sostengono gli amministratori comunali, la raccolta differenziata è fatta efficientemente, come mai la tassa continua ad aumentare? Problemi di organizzazione o mancata collaborazione della cittadinanza?

Semplice ed economica è la ricetta del gruppo cavese che sostiene il “movimento 5 stelle”: la strategia dei rifiuti zero entro il 2020. 7 anni per cambiare modo di affrontare la gestione dei rifiuti e cambiare il volto della città. Previste agevolazioni e l’abolizione della tassa per gli esercizi commerciali che vendono solo prodotti alla spina, quindi senza contenitori o imballaggi che diventano rifiuti da smaltire, pesando sulla collettività. Tassa puntuale, cioè applicata alla quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente prodotta, perché i rifiuti differenziati, riutilizzabili o riciclabili sono una risorsa e portano vantaggi alla collettività. Insomma, varrebbe il principio “chi inquina paga” o “paga chi inquina”. Apertura di un centro per riuso e manutenzione dei rifiuti. Incentivare forme di compostaggio singolo e collettivo (ad esempio, quello condominiale). Nel tempo, entro il 2020, non vi sarebbe più bisogno di inceneritori, perché i rifiuti sarebbero riutilizzati, riciclati o trasformati.

Queste alcune delle idee messe in campo. Il tutto è possibile se i cittadini saranno adeguatamente informati e potranno partecipare (ricordiamo il messaggio lanciato durante l’evento “Rifiuti Zero” ad inizio dicembre: “Formare, Informare e Partecipare”). I cittadini devono sapere che fine fanno i rifiuti, se la raccolta differenziata serve a qualcosa, soprattutto se porterà dei risparmi significativi e diminuzione della tassa. È la primaria esigenza della strategia verso “rifiuti zero”. Una strategia che è stata adottata già da centinaia di Comuni italiani. Circa 4 milioni i cittadini coinvolti, con significativi incrementi di occupazione locale, rispetto al sistema basato sugli inceneritori. Ma la strategia dei “rifiuti zero” coinvolge tutto il pianeta. Anche città come San Francisco, con oltre un milione di abitanti. Segno che la coscienza ambientalista sta crescendo. Cresce la consapevolezza che, con i ritmi attuali di produzione di rifiuti, stiamo per arrivare al momento che non potremo più smaltire, se non violando ancor più l’ambiente e compromettendo la nostra salute.

La petizione ha precisi riferimenti legislativi, che la fanno sembrare più un atto di diffida nei confronti dell’Amministrazione comunale, che avrebbe già dovuto attivarsi per avviare il percorso verso “rifiuti zero”. «È tutto scritto nelle leggi statali e regionali e nelle direttive europee. Non abbiamo fatto altro che citare le disposizioni di legge, per ricordare all’Amministrazione quali sono i suoi doveri - dichiarano gli attivisti di cava5stelle - Cambiare si può, cambiare si deve!». L’innovazione sociale e la partecipazione attiva sono il fondamento della crescita economica dei territori e delle popolazioni del futuro.

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