Tu sei qui: CronacaRimborsopoli, Laudato respinge le accuse
Inserito da (admin), mercoledì 5 marzo 2014 00:00:00
Conferenza stampa al vetriolo, quella tenuta ieri mattina da Alfonso Laudato, ex assessore al Bilancio della Giunta Galdi, finito insieme ad altri 43 consiglieri comunali metelliani nel mirino della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi ai gruppi consiliari.
Dopo essersi presentato sabato scorso alla Tenenza dei Carabinieri di Cava de’ Tirreni, dove in compagnia del suo avvocato Marco Salerno ha consegnato un corposo memoriale difensivo sulla vicenda, Laudato ieri mattina ha chiarito la sua posizione alla città. Nello specifico, gli viene contestato il reato di peculato, che avrebbe commesso quando sedeva tra i banchi della minoranza ed era capogruppo consiliare di Forza Italia (poi diventaa Pdl) durante l’Amministrazione Gravagnuolo. Sotto la lente degli inquirenti sono finite le spese sostenute per acquistare quotidiani, valori bollati, spese tipografiche, ricariche telefoniche ed un cellulare, per un totale che si aggirerebbe sui 1.200 euro.
«È in corso un attacco mediatico della magistratura - ha esordito Laudato - Non si può andare avanti in questo modo, poiché ormai il Comune è diventato una caserma dei Carabinieri. Siamo di fronte ad un attacco mirato alla vecchia classe dirigente della nostra città ed anche verso coloro che hanno appena intrapreso la vita politica». Rivolgendosi direttamente al primo cittadino, Laudato ha dichiarato: «Non puoi andare avanti con questa Giunta solo per mantenere i numeri, è necessaria una rivoluzione copernicana. Apriti al sostegno di tutte le forze politiche, ma soprattutto fatti un giro per le strade ed ascolta i cittadini, perché in questa situazione c’è di mezzo la salvezza della città».
Laudato si è poi soffermato sulla sua posizione, manifestando piena fiducia nell’operato della magistratura. «Al di là del fatto che si tratta di cifre risibili, ci sono sentenze della Corte dei Conti, regolamenti di altri Comuni ed il decreto legge numero 174 del 2012 che dicono chiaramente che le spese che ho sostenuto sono ammissibili. I dirigenti, i revisori dei conti e la Corte dei Conti non hanno mai mosso alcun rilievo sulle spese rendicontate. Inoltre, nell’accusa di peculato manca il dolo, dal momento che il dirigente ha confermato la legittimità delle spese». L’ex assessore ha in seguito rivolto un appello ai consiglieri comunali: «Si sa che il nostro regolamento non è fatto bene, ma piuttosto che modificarlo, invito i consiglieri a rinunciare a tutti i rimborsi».
Accanto ad Alfonso Laudato era presente alla conferenza stampa anche il sindaco Galdi. «Il nostro regolamento è una norma in bianco, che trova attuazione in altre normative, a cominciare dal decreto legge 174 del 2012, in cui sono elencate una serie di spese ammissibili a rendicontazione e che, quindi, farebbero decadere le cose contestate a gran parte dei consiglieri comunali. In questo momento - ha concluso Galdi - c’è bisogno di remare tutti nella stessa direzione».
Valentino Di Domenico - Metropolis
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