Tu sei qui: CronacaRifiuti tossici, blitz fra i capannoni
Inserito da (admin), mercoledì 12 maggio 2004 00:00:00
Scarichi abusivi, emissioni e sversamenti illeciti di rifiuti tossici prodotti nella zona industriale. Una lunga lista di infrazioni scoperte dal Noe (Nucleo operativo ecologia) di Salerno, diretto dal comandante Giuseppe Recchimuzzi, nel corso di una serie di blitz ed ispezioni. L'operazione è stata messa a segno la scorsa settimana, ma ne è stata data notizia solo nella giornata di ieri, quando, insieme alle prescrizioni, sono scattate diverse denunce per i titolari delle ditte finite in rete. I Carabinieri hanno anche attuato un sequestro nei confronti della ditta Françoise dei fratelli Senatore. In queste ore gli uffici comunali stanno eseguendo gli accertamenti per controllare l'ottemperanza alle prescrizioni imposte dai militari del nucleo specializzato. Intanto, continuano le ispezioni. L'ultimo giro di verifiche risale a lunedì pomeriggio: in via Gaudio Maiori, area che raggruppa diversi capannoni industriali, sono tornati i Carabinieri del Noe, coadiuvati dai militari della stazione locale, diretta dal comandante Paolo Mannino. Al momento, non sarebbero scattati nuovi provvedimenti. Stando alle prime indiscrezioni, si tratterebbe di una verifica successiva ai precedenti blitz, tesa a valutare l'effettiva adozione delle misure correttive prescritte dai militari per disciplinare l'attività delle aziende in tema di sicurezza ambientale. Il sequestro è avvenuto nel corso dei controlli eseguiti dai militari, agli ordini del comandante Recchimuzzi, in seguito ad una serie di segnalazioni ed esposti pervenuti in questi mesi. Così sono saltate fuori le prime infrazioni. Stando ai verbali, stilati subito dopo l'ispezione e trasmessi alla Procura, i Carabinieri avrebbero riscontrato infrazioni che rientrano nella normativa relativa agli scarichi delle sostanze tossiche e dei rifiuti. Quanto basta per far scattare provvedimenti e prescrizioni. L'operazione in via Maiori non è l'unica. Risale all'estate scorsa il caso di inquinamento registratosi nelle acque della Cavaiola, dove gli agenti della Polizia Municipale ed il responsabile dell'Unità operativa di prevenzione collettiva rilevarono la presenza di strane chiazze di colore rosso. Stando ai primi accertamenti, si trattava di sostanze inquinanti sversate dalle ditte della zona. Nei giorni successivi partirono una serie di controlli che non portarono a grossi risultati, anche per l'impossibilità di cogliere i colpevoli in flagrante. «Colpa del poco personale - sbotta il consigliere delegato al ramo, Fortunato Palumbo - addetto al settore ambiente. Lo sforzo compiuto dai tecnici del Comune e dai Vigili Urbani che fanno parte della Squadra speciale antiabusivismo è notevole. Ma si fa quel che si può. Posso dire, però, che nelle zone a monte della città la nostra azione è stata abbastanza efficace. Ora punteremo maggiormente l'occhio sulla zona industriale. Ma ripeto, individuare e soprattutto colpire i colpevoli è difficile».
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