Tu sei qui: CronacaRapinatore tradito dall'auto dell'amico
Inserito da (admin), mercoledì 10 agosto 2005 00:00:00
A Napoli e dintorni lo chiamavano "lo specialista". Un soprannome guadagnato sul campo per le tante rapine messe a segno nei negozi della zona. L'ultimo colpo, quello sfortunato che ha portato alla sua cattura, lo ha tentato in una salumeria di Portici. A tradirlo la targa dell'auto: un Y10 prestatagli da un amico cavese, anche lui pregiudicato. É stato così che gli uomini del Commissariato locale, diretto dal vicequestore Sebastiano Coppola, dopo un lungo inseguimento, sono riusciti ad acciuffare Luigi Abate. Il 31enne di Ercolano, con diversi precedenti alle spalle, si stava accingendo a restituire a Gerardo Adinolfi l'auto usata per il colpo tentato nel centro di Portici. L'arresto di Abate è giunto al termine di un lungo lavoro investigativo, intrapreso dal Commissariato di Portici in collaborazione con gli agenti di Polizia locale. Nel pomeriggio di lunedì, Abate, già noto alle Forze dell'ordine per numerose rapine e furti, ha tentato l'ennesimo colpo. Armato di pistola, l'uomo si è introdotto nei locali della Salumeria Patrizia a Portici, deciso a farsi consegnare l'incasso. Il proprietario della salumeria non si è perso d'animo ed ha reagito. Al termine della colluttazione Abate si è dato alla fuga. In quegli attimi concitati, il negoziante è riuscito ad annotare la targa della Y 10 usata dal rapinatore. Un piccolo indizio, che si è rivelato determinante. Nello stesso pomeriggio di lunedì sono partite le indagini. Con l'ausilio del sistema informatico, gli agenti napoletani sono riusciti a risalire al proprietario dell'auto. L'Y10 era intestata a Gerardo Adinolfi, 43 anni, nato a Cava, ma residente a Siano. La Polizia di Portici ha subito informato il Commissariato metelliano. Una pattuglia, diretta dal vicequestore Sebastiano Coppola, si è recata a Siano per cercare Adinolfi. La caccia all'uomo è terminata dopo poco. I poliziotti cavesi hanno messo a soqquadro il piccolo Comune dell'Agro e nel corso di un giro di perlustrazione lo hanno avvistato. Dopo un breve inseguimento lo hanno fermato. Adinolfi ha confessato di aver prestato l'auto ad un amico, ma di non sapere nulla della rapina. Ma non è finita. Una banale coincidenza ha portato gli agenti sulle tracce del rapinatore napoletano. Mentre stavano interrogando Adinolfi, hanno avvistato l'Y10 segnalata. Alla guida c'era Luigi Abate, pronto a restituire l'auto usata per il colpo. I poliziotti hanno iniziato un lungo inseguimento ed alla fine sono riusciti ad avere la meglio. Due volanti della Polizia lo hanno accerchiato. Per Abate non c'è stato più nulla da fare. L'uomo è stato arrestato. Dopo le formalità di rito, Abate è stato consegnato agli agenti del Commissariato di Portici. Il sostituto procuratore della Procura napoletana, Catello Maresca, ha disposto nei suoi confronti un fermo di polizia giudiziaria, con l'accusa di rapina tentata non consumata. Intanto, Gerardo Adinolfi è stato denunciato con l'accusa di violazione di obbligo di custodia. L'Y10 usata per il colpo, infatti, era sotto sequestro giudiziario.
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