Tu sei qui: CronacaRapina alla SAI, la scheda del bandito
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 5 aprile 2002 00:00:00
Ha un volto, ma non ancora un nome, l'uomo che mercoledì sera si è introdotto negli uffici dell'agenzia di assicurazione SAI in piazza Roma, portando via circa mille euro. Gli investigatori non hanno dubbi: si tratta di un malvivente venuto da fuori per fare il colpo e poi scappare. Solo questa circostanza giustificherebbe il volto scoperto e la scelta di non usare guanti. Si punta così, ancora una volta, come per altre rapine registrate in città, ai paesi dell'hinterland napoletano. Una pista confermata dalla stessa testimonianza della segretaria dell'agenzia derubata, rimasta da sola in ufficio al momento del colpo. La donna, ascoltata dagli agenti della Polizia locale, diretti dal vicequestore Sebastiano Coppola, avrebbe riferito di un giovane, non più di trent'anni, dal chiaro accento napoletano. Nessun indizio in più rispetto alle testimonianze dei passanti e dei commercianti della zona, che, stando alle loro deposizioni, pare non si siano accorti di nulla. Un elemento anche questo, però, significativo. Secondo gli inquirenti, potrebbe contribuire a svelare la collaborazione di un basista, rimasto in zona mentre il suo complice agiva indisturbato, sicuro di trovare negli uffici della Sai solo la segretaria. L'impressione è che i banditi conoscessero bene l'orario ed il giorno migliore per entrare in azione. Gli investigatori, infatti, non trascurano l'ipotesi di precedenti sopralluoghi o la complicità di un gancio, loro conterraneo, ma assiduo frequentatore della città. Dunque, si sta profilando una matrice non molto diversa da quella dei due ultimi colpi messi a segno in città, ad appena dieci minuti di distanza l'uno dall'altro, a due sportelli bancari. Proprio un mese fa, era il 4 marzo, quattro malviventi svaligiarono le casse della filiale di Santa Lucia della Banca Popolare Emilia Romagna. Si presentarono all'ingresso dell'istituto di credito, sicuri di trovare una guardia giurata e poco più là la sua auto. Disarmarono il vigilante, per poi rinchiuderlo nella sua stessa auto. Liberato l'ingresso, si introdussero all'interno della filiale. E con un taglierino, un'arma non rilevata dal metal detector, chiesero ai dipendenti l'intero contenuto delle casse: circa 15mila euro. Poco più tardi un'altra banda, sempre armata di taglierino, portò via 2.500 euro alla filiale Arditi Galati (nella foto) in via Mazzini. Copioni diversi, dunque, ma gli stessi frammentari indizi: viso scoperto ed accento napoletano. Con questi tre colpi si riaccende la spia della microcriminalità, che, dopo l'escalation del 2000, aveva conosciuto un periodo di calma. Per rintracciare altri casi di rapine bisogna risalire agli ultimi mesi dello scorso anno, quando furono presi di mira due ristoranti: prima la Siesta a Croce, poi il ristorante Arcara nell'omonima frazione. Due bande, armate con fucili a canne mozze, fecero irruzione nei locali a sera tarda (in entrambi casi si trattava di un sabato sera), svaligiando le casse e derubando gli ultimi clienti ancora ai tavoli.
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