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Cronaca

Raid al "Desiderio", caccia serrata al gruppo di teppisti

Inserito da (admin), giovedì 24 luglio 2014 00:00:00

«Onore a chi ha difeso la città». Nella babele del web c’è pure chi esalta il raid punitivo di lunedì pomeriggio a Cava de’ Tirreni. Il Commissariato metelliano della Polizia di Stato che conduce le indagini tiene il più stretto riserbo sull’evoluzione di un’attività investigativa che - garantiscono le Forze dell’ordine - procede serrata, a tutto campo. Non arriva conferma sulla “provenienza” dei protagonisti dell’aggressione alla Casertana ed ai suoi tifosi, che assistevano all’amichevole della squadra di Angelo Gregucci. Gli inquirenti preferiscono non parlare di sostenitori della Cavese, anche se dalle indiscrezioni che filtrano pare che gli agenti guidati dal Vicequestore aggiunto Marzia Morricone stiano monitorando anche ambienti vicini alla torcida biancoblu.

Le frasi che impazzano sui social network, comunque, non possono passare per “rivendicazione”, specie ricordando che non è la prima volta che la “città dei portici” ospita l’allenamento dei falchetti. Da quando il Presidente Giovanni Lombardi ha rilanciato la squadra rossoblu, in diverse occasioni la Casertana ha svolto sedute di preparazione a Cava de’ Tirreni, anche allo stadio “Simonetta Lamberti”. Presenza che non aveva mai creato alcun tipo di problema d’ordine pubblico.

Mai, fino a lunedì, quando nel bel mezzo del test tra la formazione di Gregucci e l’Equipe Campania un gruppo d’una trentina persone ha fatto irruzione al campo “Desiderio” di Pregiato, seminando il panico tra i presenti. Erano incappucciati, armati con bastoni e catene: hanno distrutto una telecamera (la troupe della webtv Medianews 24 ha sporto denuncia contro ignoti), inveito contro i sostenitori casertani presenti, che stavano tranquillamente assistendo alla partita, e cercato lo scontro con la “fazione” rivale, che non ha comunque ceduto alle provocazioni. La dinamica dei fatti è ora al vaglio della Polizia di Stato, che sta eseguendo tutti gli accertamenti del caso per individuare i responsabili. Anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore ha aperto un’inchiesta, che presto, attraverso gli sviluppi investigativi, potrebbe portare all’iscrizione dei primi nomi nel registro degli indagati.

Martedì la Casertana ha lasciato la città metelliana per trasferirsi - come da programma - nel ritiro di Gubbio, mentre a Cava de’ Tirreni il popolo dell’aquilotto tira un sospiro di sollievo per aver scongiurato un’altra cancellazione dal panorama calcistico nazionale (grazie ad un’iscrizione ai “tempi supplementari”, che ha permesso alla Cavese di salvare almeno la partecipazione al campionato di serie D). Questo, però, è calcio vero. Rispetto a quanto raccontato prima, un’altra storia...

Un piano studiato

C’è voglia di dimenticare. I pochi (per fortuna) presenti lunedì pomeriggio a Pregiato ricordano solo sprazzi di quei concitati momenti. Persone incappucciate, bastoni, catene, urla, minacce. Sugli spalti c’era un piccolo gruppetto (non più d’una ventina di persone) di sostenitori della Casertana, più o meno riconducibili al tifo organizzato rossoblu. Possibile fossero loro l’obiettivo dei circa 30 facinorosi che hanno fatto irruzione al “Desiderio”, seminando il panico e causando la sospensione della partita amichevole tra i falchetti e l’Equipe Campania.

Spunta, però, anche la tesi di un precedente sopralluogo di uomini non identificati, che venerdì scorso, in occasione del primo test della formazione rossoblu nell’impianto metelliano, sarebbero stati notati all’esterno del campo. L’indiscrezione, se confermata, aggraverebbe la premeditazione di un gesto comunque - sembra evidente - tutt’altro che casuale. Quasi utopistico, infatti, pensare che un nutrito gruppo di persone si sia ritrovato senza un “appuntamento” stabilito per fare irruzione sugli spalti di Pregiato e “sfidare” i presenti. Un’azione in ogni caso inattesa, che ha colto tutti di sorpresa, soprattutto in considerazione dei precedenti allenamenti svolti - anche negli anni scorsi - dalla Casertana a Cava in un clima di grande tranquillità.

Dario Cioffi

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