Tu sei qui: CronacaRacket incendiario, indagini e polemiche
Inserito da Il Salernitano - Il Mattino (admin), giovedì 9 gennaio 2003 00:00:00
Proseguono nel massimo riserbo le indagini per incastrare gli ignoti che, nella notte a cavallo tra lunedì e martedì, hanno messo in atto un grave attentato incendiario ai danni di 5 pullman della ditta metelliana "Sorrentino Travel Bus". Non bisogna assolutamente sottovalutare l'escalation di criminalità che sta attanagliando la città di Cava de' Tirreni e l'intera provincia di Salerno. A lanciare il grido di allarme è stata la riunione di ieri in Prefettura del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Un vertice, al quale ha preso parte anche il primo cittadino cavese, l'avvocato Alfredo Messina, che si è reso necessario convocare dopo il gravissimo episodio di intimidazione ai danni della società metelliana, che ha subito l'incendio di tre pullman da 25 posti e di due autobus "gran turismo" da 55 posti, oltre all'uccisione e successiva impiccagione del cane da guardia (un pitbull), per una stima totale dei danni che si aggira intorno ai 250mila euro. Il grave episodio criminoso ha scombussolato la vita della città metelliana, che, considerata oasi felice, ritorna a fare i conti con il racket delle estorsioni. Nel corso della riunione di ieri si è discusso in merito all'eventuale necessità di adottare particolari provvedimenti di urgenza per la zona situata a nord di Salerno. Un'area vastissima, che inizia proprio da Cava de' Tirreni ed abbraccia tutto il comprensorio dell'Agro nocerino-sarnese, nella quale la criminalità regna incontrastata, pur avendo nello Stato un acerrimo nemico. Le istituzioni, infatti, cercano continuamente di mettere un freno alla violenza quotidiana, ma nella rete di solito finiscono i cosiddetti "pesci piccoli", spacciatori e ladruncoli in primis. L'inizio del nuovo anno non è stato certo dei migliori. La criminalità espande i suoi tentacoli e lo fa attraverso intimidazioni feroci e spietate. Negli ultimi giorni, infatti, si sono verificati molti fatti gravi. Inquietanti sono anche le modalità dell'attentato incendiario subito dall'azienda Sorrentino. Il "modus operandi" usato dagli ignoti non lascia dubbi: l'attentato ha matrice di stampo criminale. La pista seguita resta quella del racket delle estorsioni, anche se sulla vicenda, per il momento, gli investigatori non lasciano trapelare nulla.
«LASSISMO DEL COMUNE»
La diessina Flora Calvanese accusa l'Amministrazione di aver abbassato la guardia nella lotta alla criminalità
Il giorno dopo l'attentato alla ditta "Sorrentino" divampa la polemica sulla sicurezza e la lotta alla criminalità organizzata. «Occorre convocare un Consiglio comunale di urgenza, che chieda il risarcimento dei danni contro il clan Bisogno. Un capitolo finora trascurato, nonostante il processo giudiziario sia terminato con una serie di condanne. Questo può essere un segnale forte contro la criminalità, che in queste ore, dall'Agro fino a Cava, ha lanciato il suo guanto di sfida», propone Flora Calvanese (nella foto) dei Ds, che accusa l'Amministrazione comunale di aver abbassato la guardia in merito al controllo del territorio. «Il centro storico è preda delle scorribande di motociclisti e di ladri che prendono di mira i commercianti. Di contro, si è pensato bene di rimuovere le transenne nelle traverse ed il sistema centralizzato di telecamere, costato ben 400 milioni. Tutti segnali di un preoccupante lassismo».
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